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A ‘Confessione Reporter’ su ‘Retequattro’ si parla di racket del caro estinto

Dopo gli ultimi fatti di cronaca nazionale ad Arzano, in Campania, Palermo, Faenza, Ravenna e Saronno torna d’attualità il fenomeno del cosiddetto racket del caro-estinto. Una piaga preoccupante sempre più diffusa dopo il Covid dato l’aumento vertiginoso dei decessi, e che fa rima con la compravendita dei cadaveri nelle camere mortuarie di ospedali ed Rsa.

Di questo si occuperà l’ultima puntata che chiude l’edizione 2022 di ‘Confessione Reporter’, il programma d’inchiesta ideato e condotto da Stella Pende su ‘Retequattro’. L’appuntamento davanti al teleschermo è in seconda serata sabato 17 dicembre alle ore 23.45.

Tra i protagonisti del reportage in prima linea per la legalità anche due torinesi: la storica onoranza funebre ‘Giubileo’, che per prima fece scoppiare in Italia tre maxiblitz di Magistratura e Guardia di Finanza nel 2001, 2007 e 2012, denunciando coraggiosamente e pubblicamente il fenomeno e facendo scattare le indagini anche nel resto del Paese.

E Maurizio Scandurra, il grintoso e irriverente giornalista radiotelevisivo cattolico, opinionista di ‘Canale Italia’ e a ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’ con Giuseppe Cruciani e David Parenzo, autore di un video-denuncia con la regia del valente Maurizio Morgia per sensibilizzare l’opinione pubblica a difendersi dai corrotti che spesso e malvolentieri abitano le camere mortuarie approfittando del dolore della gente per spartirsi salme e relativi funerali.

Il filmato, lanciato sulle home page dei principali quotidiani on line del Nord-Ovest lo scorso 8 dicembre, è stato girato in occasione della Solennità dei Defunti lo scorso 2 novembre nell’antico cimitero abbandonato napoleonico di Fiorano Canavese, nel Torinese.

E verrà trasmesso durante la puntata di ‘Confessione Reporter’ insieme a un’approfondita intervista allo stesso Maurizio Scandurra, esperto di criminologia e attento studioso dei rapporti che legano la criminalità organizzata al comparto funebre, di cui ha recentemente parlato anche all’agenzia di stampa Ansa in un paio di approfondite interviste.

Ho sposato questa battaglia di giustizia dopo essermi tristemente accorto di quanto la gente comune prenda con leggerezza in ospedale e in Rsa da parte di personale sanitario disonesto i ‘consigli interessati’ espressamente vietati dalla legge come opportunità di aiuto e risparmio nel momento del lutto. A tutti ricordo sempre che le imprese funebri corrette, quelle che intendo tutelare, non accettano pagamenti in nero. Chi chiede iva non dovuta sulle esequie promettendo di scontarla a fronte di denaro contante brevi manu è un criminale e un truffatore. Ringrazio di vero cuore Stella Pende e la Collega giornalista Lella Volta per l’ampio spazio dedicato a un tema così delicato e scomodo, con il coraggio e la capacità di approfondimento argomentato che le contraddistingue entrambe”, chiosa Maurizio Scandurra.

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