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Anche la Granda nell

Un ‘buco nero demografico’: così la Fondazione ‘Think Tank Nord Est’ ha definito la situazione del nostro paese nel tracciarne una fotografia certa e impietosa grazie alla ricerca condotta sui dati dei quasi 8.000 comuni italiani dal 2012 al 2022 (recentemente pubblicata sul portale Infodata de ‘Il Sole24Ore’).



Un disastro per i ‘micro-comuni’


Il calo demogrfico generalizzato che coinvolge l’Italia intera è indubbio e si prospetta inevitabile anche in futuro. Nello specifico – secondo quanto stabilito dalla Fondazione – a subirne le conseguenze maggiori sono i comuni più piccoli: la tendenza negativa risulta infatti peggiorare al diminuire della popolazione dell’ente.

Ecco allora che i ‘micro-comuni’ con meno di 500 abitanti vedono una perdita media dal punto di vista demografico dell’11,6%, quelli tra i 500 e 1.000 abitanti una perdita del 9% e quelli tra i 1.000 e 3.000 abitanti una flessione del 7%.

L’antidoto? Secondo la Fondazione una soluzione definitiva non sembra esserci. Ma l’accorpamento di enti territoriali di piccole dimensioni potrebbe permettere la salvaguardia dei servizi alla popolazione, in qualche caso.

La situazione della Granda: in dieci anni Castelmagno perde oltre il 35%

Dal punto di vista provinciale i centri abitati che negli ultimi dieci anni hanno perso più popolazione sono Castelmagno (-35.80%), Torresina (-30.43%) e Bellino (-30.15%). Alto e Roaschio hanno invece guadagnato, rispettivamente, il 15.45% e il 12.35%.

Le sette sorelle vedono ‘maglia nera’ Fossano, con una perdita di -2.15%, quindi Savigliano (-2.02%) eMondovì (2.00%). Sotto l’uno percento, invece, Saluzzo (-0.60%), Cuneo (-0.43%), Bra (-0.23%) e Alba (-0.11%).

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