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Aria d’amore | Smettiamola con questi cuori a forma di cibo, meglio fagioli a San Valentino – Linkiesta.it

Immagine generata con AI su midjourney.com

Lo scorso 10 febbraio l’Agenzia dell’Onu per l’Ambiente ha celebrato la Giornata mondiali dei legumi. Questi vegetali sono davvero importanti per lo sviluppo del pianeta e ci possono garantire un futuro migliore, non meno di un fidanzato o una fidanzata che ci ami sul serio.
Se è vero che l’amore ci salva, anche i fagioli non vengono meno. Ma allora perché per il 10 febbraio nessuna azienda dell’industria alimentare ha fatto una confezione celebrativa come è solita fare invece per il 14, giorno di San Valentino?

I cambiamenti nel mondo sono repentini, ma la food industry solitamente è reattiva. Ci anticipa spesso i bisogni come quando toglie l’olio di palma dagli ingredienti, quando colora le confezioni degli alimenti con un po’ di verde, per darci l’illusione che sia migliore. E poi il cambiamento che preferisco più di tutti: diminuire le grammature dei prodotti senza dircelo chiaramente e senza abbassare i prezzi (si chiama sgrammatura o shrinkflation). È probabile lo facciano per noi eh, per ridurre il consumo di cibi che potrebbero farci male. Grazie, grande industria del cibo.

Il mondo cambia, la sensibilità delle persone cambia, il modo di consumare il cibo cambia, ma se c’è una cosa che l’industria del cibo non ha ancora cambiato, è questa usanza kitsch di fare tutto a forma di cuore o colorato di rosso per vendere a San Valentino.
Forse perché torna utile all’ufficio marketing? Può darsi.
Stando agli ultimi dati dell’Ipsos, fino all’anno scorso almeno il 56% degli innamorati (o presunti tali) era intenzionata a festeggiare il 14 febbraio. Non sarà di meno quest’anno, nonostante si registrano dei rincari clamorosi sul fronte alimentare: primo tra tutti l’aumento del prezzo delle scatole di cioccolatini che si aggira intorno al +45% rispetto al 2022, secondo l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori. Il cioccolato quest’anno è decisamente salato, e non certo con il Maldon.

Il problema non è l’idea di vendere prodotti per una festività, ci mancherebbe. È che non hai capito l’aggiornamento del brief dei nuovi consumatori, cara industria. Da anni vi chiediamo di metterci il cuore nei prodotti che fate, ma non nel senso letterale! Più nel senso che dovreste impegnarvi a farlo meglio.
Ad esempio, bella la scatola a forma di cuore dei cioccolatini dall’irresistibile scioglievolezza. Ma non sarebbe un gesto d’amore più grande aggiungerci un po’ più di cacao, meno grasso vegetale e risparmiare sul packaging? Provateci il prossimo anno, e giuro che vi compro per primo e ci faccio pure un post su Instagram con almeno sei cuori nella caption.
Sempre in tema cioccolatini, possiamo non pensare anche alla pralina più gettonata del 14 febbraio? Bella, storica, ma sempre alla moda. Ha speso davvero tanto in comunicazione facendo scrivere i suoi iconici pizzini a grandi cantanti e artisti, tra i più amati. Tante parole dette, ma ancora non ho capito quanto pesa il cioccolato sul totale degli ingredienti dentro al prodotto. Fateci questo regalo d’amore il prossimo anno, ditecelo. Va bene anche nel pizzino con firma “Anonimo”.
La tecnologia alimentare ha preso così tanto sul serio la questione San Valentino, che è riuscita a creare anche un nuovo formato di pasta. A forma di cuore rigato, of course! Ne sentivamo il bisogno? Non credo, ma pare che il mercato di Cupido vada alimentato nella speranza che qualcuno possa crederci davvero. Nel tempo poi, abbiamo visto biscotti a forma di cuore, caramelle e persino gli hamburger di manzo. Quest’ultimo il cuore lo ha per davvero, usatelo: magari in confezione in tipico stile San Vantino e chiamandolo “Quinto quarto diviso due”.

Insomma, fosse per l’industria martedì 14 febbraio dovremmo passare la serata con l’amore della nostra vita (o l’amore del momento) a mangiare alimenti dove di amore non c’è nemmeno traccia, solo interessi economici, come nei matrimoni combinati.
Io non ci sto. Il 14 febbraio al mio compagno preparo la zuppa di legumi: dieci ore di ammollo dei legumi secchi e due cottura. Se non c’è il cuore qui dentro, ditemi dove altro diavolo sarà.

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