Ha passato la prima notte in stato di detenzione Eva Kaili, la vicepresidente del Parlamento europeo fermata ieri, 9 dicembre, a Bruxelles. A casa sua, infatti, sarebbero stati ritrovati sacchi pieni di banconote. Ne ha dato notizia il quotidiano belga L’Echo. Un altro giornale del Paese dove si sta svolgendo l’indagine per la presunta corruzione operata dal Qatar, Le Soir, ha affermato che Kaili e le altre quattro persone fermate ieri dalla polizia sarebbero state ascoltate entro 48 ore da un giudice a cui spetterà la decisione di emettere mandati di cattura. E in effetti, riferisce un portavoce della Procura federale belga, le deposizioni dei cinque fermati davanti al giudice sono iniziate durante la mattina di oggi, 10 dicembre. Ascoltate le testimonianze, il magistrato Michel Claise dovrebbe pronunciarsi entro domani sulla convalida dell’arresto. Ad ora, la procura federale belga non ha confermato i nomi di tutti gli indagati, riferendo soltanto che si tratta di personalità potenzialmente in grado di influenzare le decisioni economiche e politiche europee a favore di un Paese del Golfo. La stampa indica le altre persone coinvolte in Francesco Giorgi, ex assistente parlamentare di Antonio Panzeri e compagno di Kaili, Niccolò Figa-Talamanca, segretario dell’ong No Peace Without Justice, Luca Visentini, segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati e Antonio Panzeri, eurodeputato per tre mandati.
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