Gli avvocati di Joe Biden hanno trovato – secondo quanto riportano i media americani – diversi documenti potenzialmente classificati in un ufficio privato a Washington che il presidente degli Stati Uniti ha utilizzato dal 2017 al 2019. I documenti, risalenti al periodo in cui Biden era vicepresidente degli Stati Uniti, sono stati ritrovati lo scorso autunno, il 2 novembre, in uno studio al Penn Biden Center, un think tank di Washington, che Biden usava quando era professore onorario della University of Pennsylvania.
Si tratterebbe di una decina di file contenuti in una cartella con altri documenti non segreti, ma non è chiaro il loro contenuto. Si tratterebbero comunque di una decina di file. Secondo la Cbs, non conterrebbero comunque segreti nucleari. Il National archive ha chiesto al Dipartimento di giustizia di indagare sul caso. «La Casa Bianca sta collaborando con il Dipartimento di giustizia sulla scoperta di quelli che sembrano essere documenti dell’amministrazione Obama-Biden, incluso un piccolo numero di documenti con contrassegni classificati», ha detto Richard Sauber, consigliere speciale del presidente Biden. «Il giorno della scoperta, il 2 novembre 2022, l’ufficio legale della Casa Bianca ha informato l’Archivio nazionale. L’Archivio ha preso possesso del materiale la mattina seguente», ha aggiunto. «La scoperta di questi documenti è stata fatta dagli avvocati del presidente».
Per legge, negli Stati Uniti, chiunque abbia cariche federali è tenuto a rinunciare a documenti ufficiali e documenti classificati al termine del servizio governativo. Gli avvocati del presidente li hanno scoperti mentre stavano impacchettando documenti all’interno di un armadietto chiuso per liberare lo spazio dell’ufficio usato a suo tempo da Biden.
La notizia crea imbarazzo alla Casa Bianca, perché arriva mentre il dipartimento di Giustizia sta indagando sull’abbondante mole di materiale classificato scoperto nella residenza di Mar-a-Lago di Donald Trump, che l’ex presidente si era rifiutato di consegnare al National Archives una volta concluso il suo mandato. Nel caso di Biden, si tratterebbe di una decina di documenti che si trovavano in una cartella insieme ad altre carte non classificate e che sono stati subito restituiti.
Ma l’ex presidente ne ha subito approfittato per cavalcare la polemica, postando la notizia sul suo social Truth e scrivendo: «Quando l’Fbi farà un raid nelle molte case di Joe Biden, forse anche alla Casa Bianca? Quei documenti erano sicuramente non declassificati».