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Dalla crisi delle vocazioni, alla visita del Papa e il Maina al centro dell

Per la 57esima Giornata delle Comunicazioni sociali, Papa Francesco ha scelto il tema “Parlare col cuore”, collegato idealmente a quello del 2022 “Ascoltare con l’orecchio del cuore”, per inserirsi positivamente nel cammino che condurrà alla celebrazione del Sinodo della Chiesa Universale ad ottobre 2023.

E quest’anno si celebra il centenario della proclamazione di san Francesco di Sales patrono dei giornalisti e degli scrittori; come sempre il vescovo di Asti Marco Prastaro ha incontrato gli operatori della comunicazione locale.

Un anno importante e particolare, il 2022, per la diocesi di Asti e tutta la comunità con la visita di Papa Francesco.

“Un grande abbraccio collettivo che ha riscaldato la fede di tutti e ha permesso di riscoprire opportunità nuove per il cammino futuro della nostra comunità. Asti ha incontrato papa Francesco, venuto a ritrovare il sapore delle sue radici. Noi astigiani abbiamo fatto un passo in avanti e il Santo Padre si è buttato nelle nostre braccia: l’incontro tanto atteso si è realizzato”.

L’incontro con gli operatori della comunicazione è stato l’occasione per diverse riflessioni. “Sono capitati diversi fatti belli e impegnativi – rimarca il vescovo – l’informazione è una della declinazione dell’essere liberi e, come sottolinea il Papa, è importante ascoltare passando attraverso l’anima dell’altro”.

A questo proposito il vescovo ha fatto un riferimento a Matteo Messina Denaro;: “Cosa muove una persona così, qual è la sua sete di potere?”.

Accoglienza agli ucraini in fuga

Dopo il lockdown è stato bello incontrarsi ma poi è scoppiata la guerra in Ucraina. L’accoglienza è stato un momento di grande disponibilità per la nostra comunità, cn tante offerte di alloggi. Molti di loro sono già rientrati, chi aveva particolari patologie è ancora qui per essere curato”.

La crisi del clero

Nell’estate c’è stato il cambio, in diocesi, di 14 parroci,” un momento impegnativo e importante e che ci riporta ad alcune tematiche come la carenza del clero. Stiamo facendo il nuovo annuario che diminuisce sempre di pagine”, rimarca tristemente Padre Marco.

Attualmente sono  60 i sacerdoti diocesani, 6 sono in servizio fuori Diocesi, 11 in pensione,(3 in attività), 43 in servizio attivo. 18 diaconi permanenti e 4 hanno più di 75 anni. Le parrocchie sono 126, 81 quelle che non hanno parroco residente.

“C’è un sacerdote ogni 2.93 parrocchie”, ricorda il vescovo che racconta che don Rossanino, il decano, ha 99 anni e a Soglio il parroco, ancora attivo ne ha 96. Il più giovane, don Martinetto ha 34 anni e 13 sono sopra gli 80 anni.

“Un mondo che cambia e cambierà il volto della chiesa”, rimarca il vescovo.

Papa Francesco ha il mondo davanti

“Una grande esperienza per noi ma anche per la città che si è mostrata affettuosa e calorosa. La cosa che mi ha più colpito nella preparazione è stata la collaborazione con le istituzioni”.

La prima serata abbiamo cenato insieme in un clima molto disteso, lui è stato molto affabile e discreto e mi hanno colpito che lui quando parla ha il mondo davanti e lo esprime con semplicità ed è molto attento nell’ascolto. Una finezza incredibile con tutti noi”.

A Papa Francesco sono state consegnate una lettera del Maina e una dei detenuti del carcere di Asti. “Ha voluto conoscere il seminarista che ha ricevuto l’accolitato e gli ha portato un regalo. I suoi uomini mi hanno detto di non averlo mai visto così contento”.

In chiusura il vescovo ha toccato altri argomenti: “Il Maina: tristezza e vergogna, mi sono chiesto cosa potevamo fare”. E poi il pakistani fuori dalla questura: “La legge dell’accoglienza è stata fatta guardando a Lampedusa ma non alla rotta balcanica. Questura e Prefettura sono state disponibili ma ci va del tempo. La vicenda ha messo in luce un vuoto legislativo”.

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