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Dicasteri contro sul via libera all

“Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (Mit) è al lavoro per sbloccare la Asti-Cuneo. Tra le opzioni, la presa di posizione del Consiglio dei Ministri per superare le resistenze emerse nelle ultime ore. Tecnicamente, si valuta l’attivazione della procedura di superamento del dissenso”.

Così fonti del dicastero guidato da Matteo Salvini, riprese dall’agenzia Askanews, in merito al nuovo stop delle procedure autorizzative del completamento autostradale denunciato nelle scorse ore dallo stesso ministro.

Pur in mancanza di conferme ufficiali – in questo senso la Giunta regionale, interpellata dal nostro giornale, ha preferito rimandare ogni commento –, l’ennesimo intoppo nel completamento autostradale è evidentemente riconducibile a quello che nei primi giorni dello scorso gennaio, annunciando l’avvenuto via libera da parte del Ministero dell’Ambiente, il governatore Alberto Cirio e il suo assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti Marco Gabusi avevano indicato come “l’ultimo tassello ancora mancante” per ultimare l’iter autorizzativo del tronco A tra Verduno e Cherasco: il parere del Ministero dei Beni Culturali.

Alle scelte ora prese dal dicastero guidato da Gennaro Sangiuliano si dovrebbe quindi guardare per spiegare le “resistenze” denunciate dal collega di Governo.

In questo senso aiuta ricordare che nel luglio 2021 lo stesso dicastero aveva in qualche modo fatto propri i rilievi che Italia Nostra Piemonte e l’Osservatorio per la Tutela del Paesaggio di Langhe e Roero sollevarono in merito all’opportunità di ridisegnare il percorso del tronco A, abbandonando l’originale tracciato in galleria sotto la collina di Verduno per adottare la più economica soluzione fuori terra ora al centro della divergenza tra ministeri.

Soluzione che, protestava allora il sodalizio ambientalista raccogliendo il consenso della Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio presso il Ministero della Cultura, non avrebbe tenuto in debito conto l’insistenza dell’opera su un territorio sottoposto a tutela da parte dell’Unesco per la presenza dei Paesaggi Vitivinicoli ma anche della vicina residenza sabauda di Pollenzo.  

Nel pomeriggio a rompere il silenzio dalla Regione Piemonte era stato prima il consigliere del Partito Democratico Maurizio Marello, il quale, appresa la notizia, nel corso della seduta in corso a Palazzo Lascaris, aveva chiesto un’audizione urgente del presidente Cirio e dell’assessore Gabusi o alla Giunta in assenza degli stessi. «Forse la Giunta – diceva in proposito l’ex sindaco di Alba – è stata eccessivamente ottimista nel considerare ormai cosa fatta la realizzazione del Lotto II 6 A dell’Asti-Cuneo, il cui iter invece è stato bloccato all’ultimo step dal Ministero della Cultura. Non più tardi di due settimane fa l’assessore Gabusi rassicurava sulle tempistiche di un’infrastruttura di importanza fondamentale per la provincia di Cuneo e per il Piemonte. Oggi tutto viene rimesso in discussione, dunque chiedo delucidazioni alla Giunta. Abbiamo bisogno di conoscere i motivi del parere negativo che riguarda la parte del lotto tra Verduno e Cherasco dove al posto del tunnel sotto collinare il nuovo progetto ha previsto il passaggio in superficie con relativi viadotti”.

CIRIO: “GIOVEDI’ VERTICE A ROMA CON SANGIULIANO”

Di poco precedente le ore 18 di oggi la dichiarazione arrivata infine dal governatore Cirio: “Siamo al termine della realizzazione del penultimo lotto dell’Asti-Cuneo, previsto prima dell’estate, ed è fondamentale procedere ora con il via libera all’ultimo tratto. Dal momento che nelle ultime ore abbiamo appreso il permanere di criticità di tipo documentale e tecnico, da parte del Ministero dei Beni Culturali, ci siamo immediatamente confrontati col ministro Sangiuliano e col ministro Salvini e giovedì alle ore 15 sarò a Roma, insieme all’assessore Gabusi, al viceministro alle Infrastrutture Rixi e alla società concessionaria per un vertice coi tecnici del Ministero della Cultura, in modo da entrare nel merito dei loro rilievi e superare le criticità”.

“Ringrazio i ministri – aggiungeva il presidente della Giunta regionale – per essersi immediatamente messi a disposizione e attivati con la volontà comune di trovare una soluzione. Questa loro determinazione ci rende fiduciosi, anche perché se le difficoltà persistessero il ministro Salvini si è già detto pronto a portare il completamento dell’Asti-Cuneo in Consiglio dei Ministri, che ha il potere di superare eventuali ostacoli e dare comunque il via libera finale al completamento dell’opera”.

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