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Ecco i piani spaziali di Crosetto e Urso

Cosa hanno detto Guido Crosetto, ministro della Difesa, e Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, intervenuti al convegno “Una legge italiana per lo Spazio” organizzato da Fondazione Leonardo

È urgente una riflessione sull’assetto giuridico” delle attività spaziali in Italia.

Lo ha sottolineato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, Autorità per il coordinamento delle politiche spaziali e aerospaziali, in apertura del convegno dal titolo “Una Legge italiana per lo Spazio”, organizzato oggi a Roma alla Camera, da Fondazione Leonardo, Università Sapienza e Bocconi School of management, in occasione della Giornata nazionale dello spazio. “Mi auguro una riforma a livello nazionale”, ha precisato il ministro citando come “triplicheranno i satelliti in orbita a fine decennio, l’esplorazione commerciale si fa sempre più vicina alla Luna e le criticità della sicurezza dei dati”.

Gli fa eco l ministro della Difesa, Guido Crosetto: “È auspicabile una evoluzione normativa che consenta una puntuale definizione dei ruoli e delle funzioni dei compiti per individuare un perimetro di azione difesa nell’ottica della tutela e della protezione degli interessi nazionali nello spazio”. Secondo il titolare del dicastero Difesa, serve non solo un approccio di questo tipo sul piano militare, ma “sarebbe altrettanto necessario individuare responsabilità e competenze anche negli assetti non prettamente militari”.

Tutti i dettagli.

URSO: NECESSARIO ASSETTO GIURIDICO PER SPAZIO

“La nuova legge dello spazio dovrà mantenere competitiva la nostra industria e dovrà stare nel complessivo riordino della governance globale” per il ministro delle Imprese e del Made in Italy.

A rendere urgente l’assetto giuridico è anche la crescente importanza dell’Italia dello spazio, ha aggiunto Urso citando i risultati ottenuti dal nostro Paese nella Conferenza Ministeriale dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) del novembre scorso: “l’Italia ha sempre più un ruolo da protagonista” grazie alle “grandi capacità della sua industria”, fatta di grandi imprese e Pmi: “c’è – ha osservato – un ecosistema nazionale dinamico e complesso”.

IL POSIZIONAMENTO DELL’ITALIA IN EUROPA

Nel settore dello spazio “c’è un ecosistema nazionale dinamico e competitivo” e l’Italia, come dimostrato nella ministeriale Esa “è uno dei grandi attori e il terzo contributore Esa a tutela dell’intera filiera”.

In particolare Urso ha citato “la precisa scelta politica” dell’Italia di firmare, in apertura della Ministeriale, l’accordo sui lanciatori firmato con Francia e Germania. In particolare i tre paesi, principali contributori dell’Esa, puntano a una revisione delle regole di finanziamento di fronte alle ambizioni spaziali di Stati Uniti e Cina. Anche il contributo italiano all’Esa deciso nella Ministeriale, pari a 3,1 miliardi in cinque anni, “conferma l’Italia come terzo Paese contributore al budget dell’Esa”, dopo Parigi (3,2 miliardi) e Berlino (3,5 miliardi di euro). Questi tre paesi rappresentano quasi il 60% del bilancio dell’Agenzia (57,9%).

Lanciatori, osservazione della Terra ed esplorazione sono le principali attività finanziate dal nostro Paese, ha detto ancora il ministro, accanto alla partecipazione a progetti europei di primi piano e che guardano al futuro, come il Secure Connectivity Program 2023-2027, per connessioni satellitari sicure “utile – ha specificato Urso – anche per portare internet nelle zone difficili -e Moonlight, per un sistema di comunicazioni satellitari sulla Luna, così come la firma per i contratti della nuova costellazione Iride per l’osservazione della Terra e i cinque nuovi contratti del programma Copernicus di Esa e Commissione Europea.

La legge sullo spazio, ha detto ancora Urso, dovrà tenere conto dell’assetto geopolitico sia per quanto riguarda le forniture sia per la sicurezza dei dati satellitari. Pertanto, Urso ha rilevato che lo spazio è un settore duale e a questo proposito, è necessaria “una riflessione importante su come tutelare i dati in un quadro geopolitico che si è differenziato”.

CROSETTO: SPAZIO RISORSA STRATEGICA

Anche il ministro della Difesa Guido Crosetto, parlando al convegno ‘Una legge italiana per lo spazio’ di Fondazione Leonardo, fa notare che lo “spazio è una risorsa strategica per la maggior parte degli Stati del Mondo. Le infrastrutture spaziali sono diventate critiche e un numero maggiore di Paesi ha iniziato svilupparle. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto alla conferenza “Una Legge italiana per lo Spazio”. “La società moderna dipende sempre di più da sistemi satellitari”, ma ciò riguarda anche il settore militare e governativo”, ha ricordato il ministro.  “Nell’ultimo decennio il settore è stato caratterizzato da due fenomeni: una liberalizzazione con l’accesso degli attori privati e un ritorno alla competizione spaziale dovuto all’inasprimento delle relazioni fra potenze” ha aggiunto Crosetto.

COME TUTELARE INTERESSE NAZIONALE DELLO SPAZIO

Nel settore dello spazio serve “una stabilizzazione delle politiche di settore, individuando il perimetro di azione della difesa per proteggere interesse nazionale dello spazio”.

Il ministro della Difesa ha evidenziato come “la politica nazionale deve assumere un ruolo concreto ed efficace per il settore”. “Abbiano proceduto in modo alternato, serve una visione globale, non costruire recinti che dividano le forze in campo. Tutto possiamo fare tranne che costruire nuovi steccati per difendere i propri interessi ma serve totale sinergia”.

INVESTIMENTI PER 7 MILIARDI NEI PROSSIMI 5 ANNI

In conclusione, Crosetto ha ribadito che “l’Italia è un pilastro dell’architettura spaziale europea, assegna un volume rilevante alle risorse pubbliche: 3,1 miliardi a cui si aggiungono gli investimenti del Pnrr e le progettualità della Difesa, per un totale di 7 miliardi nei prossimi 5 anni”.

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