Lunedì 19 dicembre, in un evento live sulla pagina ufficiale del sito internet di CNA Biella, è stato presentato il focus sul Biellese del rapporto Monitor.
Marco Borgione, Responsabile Sviluppo Nord Ovest di Unicredit (partner dell’iniziativa), il Prof. Daniele Marini, docente di sociologia dei processi economici dell’Università di Padova, curatore della ricerca, Francesco Brizio, StakeHolder & Territorial Development Manager e Andrea Villata, Area Small Business Unicredit Piemonte Nord Ovest, moderati dal Segretario Regionale di CNA Piemonte Delio Zanzottera e dal Presidente di CNA Biella Gionata Pirali.
Permettere forme di aggregazione orizzontali, rivedere criteri di discrezionalità che non sono più attuali e superare le logiche emergenziali introdotte dai bonus sono i temi sui quali si è soffermato il Segretario Regionale Delio Zanzottera nel presentare il rapporto Monitor, di cui il 19 dicembre è stato presentato il Focus sul territorio biellese.
Un focus sulla micro e piccola impresa piemontese e biellese
Le imprese biellesi nel primo semestre mostrano una sostanziale stabilità, con l’eccezione di un rilevantissimo aumento dei costi delle materie prime e nei costi dei prodotti finiti. Le imprese, per rimanere sul mercato, hanno dovuto ridurrei propri margini.
L’indice IPER, utilizzato per misurare le performance, ha mostrato un segno marcatamente negativo, ad indicare un primo semestre non proprio roseo per la provincia di Biella, che segna un -17%, il dato meno confortante fra quelli piemontesi.
Per quanto riguarda la proiezione per il 2023, gli imprenditori sono ancora meno ottimisti, anche se su questo secondo dato i valori sono maggiormente allineati con quelli piemontesi. L’uscita dalla crisi, secondo le 1.300 aziende interpellate, è vista nella maggior parte dei casi a più di un anno.
Fra bi-polarizzazione, nuove strategie e pochi aiuti
Il Professor Marini, nel suo intervento, ricorda alcune informazioni di scenario emerse dall’intervista delle aziende piemontesi e biellesi, ricordando un tema di particolare rilievo, cioè quello della bi-polarizzazione: si sta creando una divisione sempre più netta fra le aziende in crescita e quelle invece che non riescono a trovare la propria strada per uscire dalla crisi.
Un’altra criticità sottolineata è il circuito perverso in cui si registra una contrazione dei margini per rimanere sul mercato, che porta a ridurre gli investimenti, anche in innovazione.
Fra le strategie identificate per la competitività, le nicchie offrono resilienza per il 39.8% degli intervistati in Piemonte e il 49.3% degli intervistati biellesi, mentre l’aggregazione, ma mantenendo la propria autonomia, è auspicabile per il 51.8% delle aziende piemontesi e il 54.4% di quelle biellesi.
Per quanto riguarda la questione energetica, sembra che i rincari non abbiano costituito una spinta verso l’innovazione. L’uso di fonti rinnovabili e l’adozione di impianti di autoproduzione rimangono fermi, nelle previsioni, rispettivamente all’11.9 e al 16.5%. La ragione di questo è da ricercare soprattutto nella modalità di finanziamento delle fonti rinnovabili adottate finora.
Solo il 4.5% delle imprese ha avuto accesso ai finanziamenti del PNRR e solo il 2.6% a quelli su base regionale. La maggior parte delle imprese ha dovuto finanziarsi con risorse proprie, oppure attraverso azioni bancarie.
Tre parole chiave per raccontare lo scenario
Le tre parole chiave della crescita dei piccoli che emergono dallo studio sugli artigiani sono discendente, orizzontale e pragmatica. Il Segretario Regionale Delio Zanzottera ricorda come il susseguirsi di situazioni emergenziali duri da più di vent’anni, dall’attentato delle Torri Gemelle, alla guerra russo-ucraina, passando dalla crisi dei subprime e dalla pandemia del 2020.
Zanzottera spiega come una parte delle imprese, soprattutto quelle meno strutturate, si trovi oggi in una fase discendente, dovuta allo stress causato dal caro energia, che blocca investimenti e competitività. Una discesa sentita dalla maggior parte delle imprese. Solo il 23% delle imprese artigiane conta più di 5 addetti, e solo il 17% più di 10.
L’azione, tuttavia, è indispensabile per rimanere sul mercato. Sono sempre più numerose le aziende che si rendono conto di non poter più agire da sole. Ma, sempre secondo quanto racconta il Segretario Zanzottera attraverso la lettura del rapporto, la crescita verticale, attraverso fusioni e acquisizioni, non è la strada. Le imprese, infatti, preferiscono collaborazioni orizzontali in cui ciascuno possa mantenere la propria identità.
Il pragmatismo, terza parola chiave, si ritrova per esempio nel tema energetico, in cui il caro bollette ha colpito in modo particolare. Le aziende, infatti, lo identificano come prima criticità, per la quale si rende necessaria una risposta immediata.
Risposta congiunta di tutto il sistema
Permettere forme di aggregazione orizzontali, rivedere criteri di discrezionalità che non sono più attuali e superare le logiche emergenziali introdotte dai bonus sono i temi sui quali si è soffermato il Segretario Regionale Delio Zanzottera nel presentare il rapporto Monitor.
Parole che trovano eco nell’intervento di Andrea Villata, Area Small Business Unicredit Piemonte Nord Ovest, che ricorda come per fare fronte a momenti così complessi sia necessario creare un «Network a supporto delle aziende fra gli istituti bancari come Unicredit e le associazioni di eccellenza come CNA». La presenza di Unicredit rappresenta la volontà di fornire strumenti, anche finanziari, alle imprese del territorio, intervenendo al meglio per supportare l’imprenditorialità.
Chiusura per il Presidente di CNA Biella Gionata Pirali, secondo il quale è necessario «reagire per uscire dallo scenario di crisi, anche se non incoraggiante, essendo ancora più veloci e reattivi». Accorciare le tempistiche, anche in termini burocratici e amministrativi, per supportare le imprese che fanno fatica.
Per mettere in pratica questa idea, Pirali ricorda due strumenti, identificati da Marini: aggregazione. CNA Piemonte ha ottenuto la creazione di bandi più snelli attraverso il proprio impegno e la collaborazione con la Regione. Energia: «Fino a oggi le imprese hanno ragionato con investimenti e risorse proprie, ma diventa sempre più difficile», ricorda Pirali. Il ruolo di un partner bancario diventa fondamentale. La collaborazione fra associazioni di categoria e istituti bancari, quindi, si andranno a intensificare.
«Il nostro compito è quello di portare soluzioni alle imprese in maniera celere. Questo è il nostro ruolo, per il quale siamo speranzosi per il futuro», conclude il Presidente Pirali.
c.s.