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Fondazioni bancarie: il manuale di navigazione di Beppe Ghisolfi approda primo in classifica

A distanza di tre anni esatti dal suo debutto nelle librerie, il libro edito da Nino Aragno e redatto dal Banchiere internazionale e scrittore ha vinto la “regata” nazionale delle dieci migliori pubblicazioni dedicate a queste fondamentali istituzioni finanziarie sorte nel 1990 in applicazione della legge Amato. 

La classifica è stata stilata dalla rivista on-line denominata Notizie scientifiche, e ricomprende infatti i primi dieci titoli librari sul tema delle fondazioni ex bancarie. 

La legge numero 218 del 1990, che porta il nome dell’allora ministro socialista del Tesoro e successivamente Premier e Presidente della Corte costituzionale, avviò di diritto e di fatto il cammino di privatizzazione del settore bancario italiano, disponendo lo scorporo tra l’attività commerciale – corporate e retail a seconda che i destinatari dei servizi creditizi siano imprese o persone – e l’attività a contenuto più sociale, filantropico e caritatevole. Per questo secondo filone, la legge ha previsto la costituzione di soggetti giuridici autonomi e indipendenti con la fisionomia civilistica delle fondazioni, dette appunto di origine bancaria, destinate a utilizzare e finalizzare territorialmente una quota parte degli istituti di credito dai quali sono state appunto scorporate. 

Nel tempo, questi enti hanno assunto un ruolo di autentici protagonisti di primo piano della politica industriale nazionale, orientando i processi sia di aggregazione bancaria di respiro europeo, sia di tutela e mantenimento degli istituti di credito di dimensioni più piccole ma caratterizzati da un certo livello di autosufficienza patrimoniale e di redditività. 

Inoltre, le fondazioni, in ottica di diversificazione del rischio da investimenti, hanno affiancato alle tradizionali partecipazioni nel capitale degli istituti bancari, la sottoscrizione di quote nella compagine di società costituite ovvero preesistenti in ambiti di pubblico interesse dall’energia alle infrastrutture, dai servizi di utilità collettiva alle gestioni immobiliari e del risparmio. 

A proposito del ruolo delle fondazioni, e del perimetro che le loro attività devono avere, si sono aperte discussioni molteplici, tuttora in corso: è tuttavia un dato di fatto che esse abbiano avuto un ruolo nel cammino di modernizzazione del Paese, dalla vigilia del trattato europeo di Maastricht a oggi, e abbiano in parte supplito alla carenza dei bilanci degli enti locali attraverso un’attività di erogazione monetaria molto significativa nei settori del welfare sociale e sanitario e della cultura e ricerca. 

Senza dimenticare che gli enti di origine bancaria, in quanto titolari di dividendi azionari, concorrono alle casse dell’erario statale per alcune centinaia di milioni di euro, sebbene su quest’ultimo aspetto siano sorti profili di opportunità che imporrebbero – come alla fine è stato fatto – di procedere a una parziale detassazione degli imponibili delle fondazioni in modo da lasciare a queste una maggiore disponibilità di risorse da assegnare proprio a quei settori di interesse collettivo e sociale dove nel tempo è diminuito il livello di copertura mutualistica dello Stato. 

Presidente dell’associazione nazionale che riunisce le casse di risparmio e gli enti fondativi è il Professor Francesco Profumo, a capo della compagnia di San Paolo, di cui Beppe Ghisolfi è amico ed estimatore e che fu da questi intervistato fin dal 2018 nel best seller, sempre Aragno, I Banchieri. 

A proposito di navigazione, il manuale di Ghisolfi è approdato anche all’estero con ottimi gradimenti, in particolare oltre Adriatico e nei Balcani, poiché Paesi in preadesione alla UE come Albania e Macedonia del Nord presentano settori bancari dai fondamentali solidi ma non affiancati da enti come le fondazioni esistenti in Italia, le quali potrebbero svolgere un ruolo importante sia nella finalizzazione sociale di una quota di utili da attività creditizia, sia nella ulteriore apertura del mercato dei capitali e nella progettazione funzionale all’ottenimento di maggiori fondi europei.

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