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Furbetti del dehors nella capitale delle Langhe? Commerciante albese a giudizio per l’invettiva social su “Sei di Alba se…”

Diffamazione aggravata. E’ questa l’ipotesi di reato formulata dal dottor Davide Greco, pubblico ministero presso la Procura della Repubblica di Asti, nel decreto di citazione in giudizio notificato a un commerciante albese, classe 1965, chiamato a rispondere delle offese che, secondo l’accusa, avrebbe proferito via Facebook nei confronti del comandante della Polizia Municipale albese Antonio Di Ciancia.

I fatti risalgono al gennaio 2020 quando, su “Sei di Alba se…“, noto gruppo Facebook della capitale delle Langhe con oltre 30mila iscritti, comparve uno scritto a firma del commerciante e col quale questi lamentava in sostanza una poco limpida applicazione delle regole e delle autorizzazioni comunali riguardanti l’installazione dei dehors sul suolo cittadino.

In quelle poche frasi ci si interrogava sui supposti privilegi concessi a un non meglio precisato “furbetto del dehors”, soggetto ingiustamente esentato dallo smontare lo spazio all’aperto al termine del periodo consentito dal regolamento comunale, come “furbetto” veniva nella pratica definito lo stesso comandante dei vigili, implicitamente accusato di venire meno a quelli che sarebbero stati i suoi doveri d’ufficio e chiudere un occhio rispetto al supposto favoreggiamento.  

Interrogativi, quelli retoricamente avanzati dal commerciante, che gli sono però valsi la querela avanzata dal pubblico funzionario e adesso la citazione in forza della quale, il prossimo 19 aprile, lo stesso sarà chiamato a comparire di fronte al tribunale in composizione monocratica, con giudice la dottoressa Roberta Dematteis.

Il commerciante è difeso dall’avvocato Aldo Rosazza, la parte offesa è invece rappresentata dall’avvocato Roberto Ponzio.

E. M.

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