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Giornata della Memoria. ANPI Biella e VocidiDONNE a Città Studi con il docufilm “Shalom” per gli studenti delle scuole superiori – BI.T Quotidiano | Notizie dal Biellese

In occasione della “Giornata della Memoria” ANPI provinciale di Biella, congiuntamente all’Associazione VocidiDONNE, nella mattina del 26 gennaio dalle ore 9 alle ore 12 organizza, presso l’Auditorium di Città Studi, una proiezione rivolta alle classi III, IV e V delle scuole superiori, resa possibile grazie alla disponibilità del presidente di Città Studi che ha concesso l’uso gratuito della sala e dei dirigenti e insegnanti che hanno aderito all’iniziativa.

Verrà presentato il docufilm “Shalom: note di solidarietà e resistenza nelle valli biellesi” tratto dal libro “Per violino solo – la mia infanzia nell’aldiquà (1938 -1945)” di Aldo Zargani, edizioni Il Mulino; sceneggiatura di Chiara Ognibene e Luciano Guala, regia di Piergiorgio Clerici.

Il progetto del docufilm, nato all’interno dell’ANPI provinciale di Biella, fortemente sentito dai suoi ideatori e autori, si propone di far conoscere il tema della presenza di Ebrei sfollati dalle loro città, durante la Lotta di Liberazione, che hanno trovato rifugio nel territorio biellese, in particolar modo collinare e montano.

Aldo Zargani, racconta la storia della sua famiglia, che si allontanò da Torino nei tempi bui delle leggi razziali e delle deportazioni: il padre Mario Zargani, primo violino al Teatro Regio della città, venne licenziato e ospitato in una casa di Bioglio con la moglie Eugenia Tedeschi, mentre i figli Aldo e Roberto, in un primo tempo, furono nascosti nel collegio dei Salesiani di Cavaglià.

Salvate le loro vite, a fine guerra, ritornarono a Torino.

A questa vicenda, conclusasi positivamente, fa da contraltare la conclusione tragica della sorella di Mario, Lina Letizia che, rifugiata nel vicino paese di Ronco Biellese fu catturata insieme a Leone Davide Lattes, con cui condivideva la latitanza: entrambi furono catturati nei primissimi giorni della Resistenza, il 20 settembre del 1943 e, deportati ad Auschwitz, da dove non fecero più ritorno.

Il docufilm, avvalendosi della rilevante ricerca storica e fotografica, della ricchezza di testimonianze e del taglio sia cronistico sia artistico voluto dagli autori, ripercorre le tappe della famiglia Zargani alla ricerca della salvezza, mentre intorno a loro avveniva una delle più gravi atrocità mai perpetrate.

Un racconto corale che, attraverso le voci narranti, le interviste, le testimonianze inedite, le immagini e le riprese di luoghi che fecero da sfondo di vicende, riporta vicende fittamente collegate fra di loro, anche attraverso le figure di chi, rischiando la sua stessa vita, aiutò, nascondendo alle ricerche, chi avrebbe avuto come destino la deportazione nei campi di sterminio.

c.s.

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