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Honda come Ford e Renault: al via lo scorporo dell'unità per auto elettriche

Honda

L’azienda guidata da poco meno di un anno da Toshihiro Mibe ha deciso di rivedere il proprio organigramma. Anche a livello regionale. Ecco come Honda si prepara alla transizione ecologica

Anche la giapponese Honda, in vista delle profonde trasformazioni imposte dalla transizione ecologica, ha deciso di riformulare la propria struttura organizzativa, creando uno spin off ad hoc dedicato alle attività nel campo della mobilità elettrica. Non dimentichiamo che il marchio nipponico punta, per il 2030, a lanciare 30 modelli elettrici a livello globale e a produrne almeno 2 milioni l’anno.

HONDA IN SCIA A FORD E RENAULT

Honda non è la prima Casa ad avere optato per una distinzione delle divisioni. Lo scorso hanno difatti avevano percorso la medesima via anche l’americana Ford (raddoppiata in Ford Model e Ford Blue: la prima incentrata sull’elettrico, la seconda sulle attività tradizionali, ovvero nel costruire ‘un business termico più redditizio e dinamico’, per usare le parole dell’amministratore delegato di Ford, Jim Farley) e Renault, che in Francia produrrà esclusivamente auto elettriche.

LA NUOVA STRUTTURA AZIENDALE

A tal fine la Casa d’Oltralpe sta approntando numerose gigafactory per produrre mezzi e batterie. Il quartier generale sarà ElectriCity, il polo che riunisce i tre stabilimenti di Douai, dove sono stati investiti 550 milioni di euro, Maubeuge e Ruitz nella regione dell’Alta Francia.

L’impianto di Douai è operativo da 50 anni e dalle sue linee di produzione sono usciti oltre 10 milioni di veicoli, fra cui alcuni modelli che hanno fatto la storia del gruppo come Renault 5, Scénic, Fuego e la Renault 19. Ora, nella “città dell’elettrico” ElectriCity, da 10mila addetti, saranno prodotti 400mila veicoli elettrici l’anno entro il 2025.

Sono sempre di più, dunque, i marchi che separano la divisione incentrata sulla mobilità elettrica dal business tradizionale che continuerà a essere indirizzato ai mercati dei Paesi emergenti che ancora tollereranno motorizzazioni endotermiche.

La nuova divisione della Honda sarà operativa con il prossimo esercizio fiscale, vale a dire a partire dall’1 aprile, e naturalmente includerà al proprio interno i reparti R&D per i settori automobilistico e motociclistico, data la doppia anima della compagnia nipponica.

Inoltre, l’azienda guidata da Toshihiro Mibe ha anche riformulato i propri presidi regionali: le attuali sei organizzazioni (Giappone, Asia & Oceania, Sud America, Europa, Africa e Medio Oriente) saranno integrate e ridotte a tre (Nord America, Cina e Regioni Associate). Infine, è prevista la creazioni di nuovi funzioni aziendali per la strategia e l’amministrazione.

Sotto il passato Ad, Takahiro Hachigo, era stata interrotta la precedente politica espansionistica della Casa nipponica con la chiusura di molti stabilimenti in Giappone, Inghilterra e Turchia. Il produttore giapponese aveva anche preso – nell’ottobre 2020 – la decisione simbolica di ritirarsi dalla Formula 1, citando tra i nuovi obiettivi lo sviluppo di motori non inquinanti e la sua ambizione di raggiungere la neutralità del carbonio.

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