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Hot spot | Gli indirizzi imperdibili di Milano tra una sfilata e l’altra – Linkiesta.it

Li abbiamo scelti uno per uno, tra una sfilata e l’altra, perché la settimana della moda milanese è frenetica, vero, ma a Linkiesta sappiamo unire lo stile con il piacere. Ecco alcuni indirizzi nuovi, segreti o anche tradizionalissimi (ma con un twist inaspettato) per vivere la city a modo nostro. E questa volta lo abbiamo fatto con un partner speciale: Lynk & Co – il nuovo brand di mobilità sharing che fa della condivisione un valore e un asset strategico – che ci ha scorrazzato in lungo e in largo. Dalle location più lontane (non sono mancate neanche questa volta) a quelle centralissime in cui è bene arrivare in maniera sostenibile, magari a bordo di un’auto ibrida plug-in, con autonomia fino a 87 km con la sola alimentazione elettrica. Noi abbiamo provato la 01, livrea dark e tocchi blu neon che si facevano notare nella folla di auto nere della fashion week!

Il primo Club Lynk & Co di Milano è in corso Venezia, 6. (foto courtesy press office)

L’idea di Lynk & Co è sicuramente unica nel panorama automotive, ne abbiamo già parlato in compagnia del Ceo della compagnia Alain Visser al nostro Festival lo scorso novembre. L’abbiamo chiamata la “netflix della sharing mobility”, ma oggi prima di tutto vi portiamo all’interno del primo Club milanese del gruppo, da poco aperto in Corso Venezia al civico 6 (gli altri si trovano a Roma, Barcellona, Amsterdam, Göteborg, Stoccolma, Anversa, Monaco, Amburgo e Berlino). Un Club che è tutto tranne che un concessionario, aperto dalle 10 alle 20, dove è possibile informarsi sulla 01, organizzare un giro di prova, ma anche fare smart working in una delle coloratissime sale riunioni, gustare un buon caffè, partecipare a eventi o ancora acquistare i prodotti di marchi sostenibili (Gear Partner di Lynk & Co). Ora non resta che accendere il motore e (silenziosamente) scoprire le nostre tappe del tour milanese.

Lynk&Co Club è in Corso Venezia, 6 a Milano. Foto Gaia Menchicchi

Per una sosta caffé si parte da This is Goto (ma per gli amici è semplicemente Goto) in via kramer 20: tra Palestro e Porta Venezia, Goto (che in veneto vuol dire un goccio, un bicchierino… di vino) vi accoglie con un bancone esterno (riscaldato) dove poter prendere un espresso al volo, ma io consiglio di fermarvi almeno per una specialità dolce, come la “gota” alla crema di latte. Versione milanese del mitico maritozzo! E se passate lasera, prima delle 21, vale la pena anche un ottimo gin tonic servito in coppa ma con ghiaccio giapponese. Sì, quello che non si scioglie e che non annacqua il drink grazie al suo spessore e alla sua dimensione perfettamente quadrata. Qui potete gustare aperitivi a base di sfiziose tartine sorseggiando vini naturali o drink fatti con cura, seduti attorno al loro inconfondibile (ed elegante) bancone in legno.

Da This is Goto, via kramer 20, la specialità è la “gota” alla crema di latte (foto Goto)

Rimaniamo in zona per scoprire un posto davvero speciale, segreto, che si nasconde in uno dei tanti cortili milanesi. Siamo da Stamberga. All’interno di un cortile vecchia Milano, tante candele sempre accese ci guidano in un negozio con vecchi muri scrostati e lunghi tavoli in legno. Qui Marco Beretta, fotografo giramondo, ha aperto una galleria che racchiude tutte le sue passioni: dalle foto in bianco e nero popolate da monaci buddisti a una meravigliosa selezione di libri di viaggi, life-style e architettura; dalle riviste in edizioni speciali, introvabili altrove, ai raffinati articoli di cartoleria in arrivo dal Giappone. C’è anche una fascinosa Maison de tè Auberge The Bleu, dove assaggiare tè unici preparati in teiere di ghisa e serviti come tradizione vuole.

Stamberga store, una chicca in via Melzo dal tocco giapponese (foto Stamberga)

Sul far della sera, immancabile l’aperitivo da Pasticceria Massimo 1970, via Ripamonti 5. Che sia una di quelle pasticcerie tipiche milanesi dove rifugiarsi a qualsiasi ora e appartarsi un un angolo a mangiare pasticcini (buonissimi) si capisce al primo sguardo, perché entrando è il bancone dei dolci che cattura anima e corpo. Ma basta spostare lo sguardo alla bottigliera, vicino alla macchina del caffé per intuire che c’è grande esperienza dietro al bancone. Quello che puoi invece scoprire una volta entrato è che Massimo 1970 è anche un cocktail bar di qualità, con tanto di vermut e bitter della casa marchiati Crinò, come il cognome della famiglia che lo gestisce. Si tratta del Vermouth Crinò numero sette, a base di marsala, e del Bitter Crinò numero tre, creati dal bartender Luca Crinò e prodotti dall’azienda astigiana La Canellese. Qui si viaggia in prima classe con i Martini Cocktail e altri drink storici o contemporanei. Unica avvertenza: arrivate presto, alle otto si chiude. Primo cocktail da provare: un cardinale speziato (per la ricetta chiedere a Luca, che vi ammalierà con le sue storie sulla mixology che valgono il prezzo del drink) e poi, in onore della nostra fashion week, abbiamo provato il Tonka Sour con Crinó Gin n.10, Mastica, Crinó 5 extra dry vermouth a cui non poteva mancare una grattugiata di fava tonka a dare quel twist che fa la differenza.

Un angolo segreto per la mixology a Milano: Massimo Pasticceria 1970 (foto Linkiesta)

Prima di andare a cena, per chi ancora non lo conosce e vuole provare le meraviglie à-porter dello chef Niko Romito, ha da poco aperto Laboratorio Niko Romito a Milano. Il flagship store in via Solferino 12, richiama, in veste contemporanea, lo stile tipicamente italiano delle piccole botteghe di quartiere, ma con un tocco minimalista che lo fa sembrare quasi un laboratorio alchemico. Insieme a lievitati, biscotti, prodotti da forno, confetture e nettari che interpretano il migliore gusto tradizionale italiano, mantenendo massima l’attenzione alla salubrità e alla genuinità, assoluta novità è il pane, signature dish della filosofia di Romito, proposto in anteprima a Milano in una pratica confezione da conservare in frigo. «Ogni forma di pane o lievitato riflette la mia visione. La meticolosa ricerca che portiamo avanti nel Laboratorio Niko Romito ogni giorno permea tutte le nostre scelte: dalla selezione degli ingredienti alle preparazioni, dalle tecniche di lavorazione all’estetica del packaging. Vogliamo offrire prodotti buoni e con una bellezza funzionale, che soddisfino il palato e siano al tempo stesso visivamente identitari. La qualità deve essere semplice e deve poter arrivare anche nelle case delle persone», spiega Niko Romito.

Il pane speciale di Niko Romito (foto courtesy Niko Romito press office)

Il primo pane da frigo studiato e realizzato dallo Chef con il suo Laboratorio è un pane sempre pronto per l’uso, da conservare in frigo e consumare a casa, caldo e croccante, dopo qualche minuto di rigenero in forno. Un pane stellato, finalmente a casa. Il Pane Niko Romito è disponibile in quattro varianti di gusto. Pane bianco con patate, che riprende un’antica tradizione contadina abruzzese di panificazione, Pane scuro di Solina e Saragolla, antiche varietà di farine locali dalle incredibili qualità organolettiche e nutrizionali, Olive e rosmarino, dalla ricchezza gustativa unica, Cioccolato e ciliegie, una ricetta pensata per riportare al centro della colazione un prodotto semplice ma nobile come il pane.

Laboratorio Niko Romito: il primo store milanese in via Solferino, 12 (foto courtesy Niko Romito)

Ultima tappa: Portrait Milano. Si può dire che sia stata una delle aperture più attese del 2022, anche perché ha restituito alla città una piazza nascosta da anni, un “quadrilatero nel quadrilatero” che ha ricongiunto corso Venezia a via Sant’Andrea. Portrait Milano, gioiello dell’ospitalità della Lungarno Collection, ha inaugurato a metà dicembre presentandosi sulla piazza (nel vero senso della parola) con la sua cucina al casual dining 10_11, cocktail bar, giardino e ristorante all’insegna del comfort food. A completare l’offerta gastronomica dell’hotel presto arriverà il ristorante fine dining. Quest’ultimo sarà inaugurato nel tardo inverno e vedrà alla guida sempre lo chef Alberto Quadrio, giovane promessa della gastronomia italiana su cui sono puntati gli occhi dei palati più esigenti. Ancora una volta, non resta che attendere la prossima fashion week.

La Library del Portrait Lungarno Hotel di Milano in corso Venezia, 11 (courtesy of Lungarno Hotel Collection)

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