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La Juventus avvisa i suoi azionisti di rischiare di essere esclusa dai campionati italiani e UEFA – Quotidiano Piemontese

La Juventus ha avvisato i suoi azionisti che data la situazione giudiziaria sono a rischio la partecipazione alle coppe europee e al campionato di Serie attraverso la relazione finanziaria agli azionisti bianconeri, in cui la Juventus spiega come la società rimane esposta a potenziali effetti negativi, anche significativi, sulla reputazione e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria con il rischio di sanzioni, esclusione o limitazione all’accesso alle competizioni sportive legate all’Uefa e alle competizioni nazionali.

A Piazza Affari il titolo ha ceduto negli ultimi 5 giorni il 10%.

In data 26 novembre 2021 e 1° dicembre 2021 sono stati notificati alla Società, tramite gli Ufficiali di P.G. della Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Torino, decreti di perquisizione e sequestro e in tali date l’Emittente ha avuto notizia dell’esistenza di un’indagine da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, nei confronti della Società stessa nonché di alcuni suoi esponenti attuali e passati, in merito alla voce “Proventi da gestione diritti calciatori” iscritta nei bilanci al 30 giugno 2019, 2020 e 2021 per i reati di cui all’art. 2622 cod. civ. (False comunicazioni sociali delle società quotate) e all’art. 8 del D.Lgs. n. 74/2000 (Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti) e, per quanto attiene alla Società, per l’illecito previsto dagli artt. 5 (Responsabilità dell’ente) e 25-ter (Reati societari) del D.Lgs. n. 231/2001. Nel contesto della medesima indagine, il 23 marzo 2022 è stata notificata da parte della Procura alla Società una richiesta di consegna di documenti concernente il pagamento degli stipendi ai calciatori nelle stagioni sportive 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022.

In data 24 ottobre 2022 la Procura della Repubblica di Torino ha notificato alla stessa Società – nonché ad alcuni suoi esponenti attuali e passati – l’avviso di conclusione delle indagini preliminari (“Avviso”) nell’ambito del sopra indicato procedimento penale. Dall’Avviso si evince che l’Autorità Giudiziaria di Torino ha ipotizzato nei confronti delle persone fisiche i reati di cui agli artt. 2622 cod. civ., 185 TUF, 2 D.Lgs. 74/2000 e 2638 cod. civ. Nell’ambito del medesimo procedimento penale la Società risulta indagata per gli illeciti di cui agli artt. 5, 25-ter, 25-sexies e 25-quinquesdecies del D.Lgs. 231/2001. Come già comunicato, sulla base delle informazioni a disposizione, i fatti oggetto dell’Avviso attengono ai bilanci al 30 giugno 2019, 30 giugno 2020 e 30 giugno 2021 e sono relativi ad operazioni impropriamente dette di “scambio” di diritti alle prestazioni sportive di calciatori e ad accordi di riduzione ed integrazione dei compensi di

personale tesserato conclusi negli esercizi 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022. La Società ha provveduto  a prendere visione e ad estrarre copia degli atti di indagine ex art. 415-bis c.p.p. ai fini dell’esercizio dei propri diritti di difesa. In pari data rispetto alla notificazione dell’Avviso (24 ottobre 2022) la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino ha pubblicato apposito comunicato stampa, nel quale, tra le altre cose, sono stati indicate, sulla base della consulenza tecnica contabile resa alla Procura della Repubblica, le “importanti differenze tra i risultati di bilancio così come approvati e quelli che, nella ricostruzione effettuata da questo Ufficio, avrebbero dovuto essere oggetto di approvazione”.

I Pubblici Ministeri di Torino, in data 30 novembre 2022, hanno formulato richiesta di rinvio a giudizio nei confronti della Juventus F.C. S.p.A. e di alcuni suoi esponenti attuali e passati, per le medesime accuse già descritte nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Il procedimento è dunque ora pendente in attesa della fissazione dell’udienza preliminare.

Juventus rammenta che nei confronti di alcuni dirigenti presenti e passati della Società è stata altresì elevata la contestazione per il presunto reato di dichiarazione fiscale fraudolenta, ai sensi dell’art. 2 del d.lgs. n. 74/2000, poiché, nell’ipotesi dell’accusa, al fine di evadere l’imposta sul valore aggiunto per gli anni dal 2018 al 2021, indicavano nella dichiarazione annuale della Società relativa a detta imposta, elementi passivi fittizi (con conseguente IVA indebitamente detratta pari a complessivi € 437 migliaia), avvalendosi di fatture – emesse (personalmente o tramite proprie società) da agenti sportivi – riferite in tutto e/o in parte ad operazioni inesistenti. In relazione a tale presunto reato la Società risulta indagata quale ente ai sensi dell’art. 25-quinquesdecies del D.Lgs. 231/2001. In data 21 dicembre 2022 è fissata udienza in camera di consiglio per la discussione dell’appello dei Pubblici Ministeri avverso l’ordinanza del GIP presso

il Tribunale di Torino, concernente la richiesta dei Pubblici ministeri di sequestro preventivo nei confronti di Juventus di circa € 437 migliaia, quale asserito profitto dei reati tributari sopra richiamati.

Sebbene Juventus rimanga convinta, anche tenuto conto degli approfondimenti di natura legale e contabile svolti dalla Società sulla base di pareri rilasciati da esperti indipendenti, di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie, in conformità agli applicabili principi contabili e relativi criteri di applicazione e in linea con la prassi internazionale della football industry, nondimeno, Juventus rimane esposta a potenziali impatti negativi, anche significativi, sulla reputazione nonché sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente e del Gruppo, tenute anche presenti le contestazioni di cui agli artt. 5, 25-ter, 25-sexties e 25-quinquesdecies D.Lgs. 231/2001, come da richiesta di rinvio a giudizio.

Relazione finanziaria al 30 giugno 2022 – bilancio consolidato al 30 giugno 2022

21 Il Gruppo è inoltre esposto al rischio di sanzioni, esclusione o limitazione all’accesso alle competizioni sportive organizzate da UEFA in ragione degli sviluppi del contenzioso relativo al c.d. progetto Super League; al riguardo si segnala che per la stagione 2022/2023 la Società ha ottenuto la Licenza UEFA.

Rischi connessi all’ordinamento sportivo e al mancato rispetto dei parametri di Financial Sustainability UEFA e degli indici stabiliti dalla FIGC

La Società opera in un quadro normativo complesso ed è soggetta al rispetto dei regolamenti della Lega Serie A, della FIGC, della UEFA e della FIFA. Tali norme e regolamenti coprono vari aspetti dell’attività, quali l’organizzazione delle competizioni, requisiti e limiti al tesseramento dei calciatori, nonché alcuni aspetti del loro rapporto di lavoro con le società calcistiche professionistiche, la gestione della Campagna Trasferimenti e la distribuzione dei proventi da diritti audiovisivi. La violazione o futuri eventuali cambiamenti di norme di legge, dei regolamenti della Lega Serie A, della FIGC, della UEFA, della FIFA o di altri regolamenti ovvero improvvisi cambiamenti nell’attuale interpretazione della normativa vigente, possono incidere negativamente sull’attività della Società, sulle performance della Prima Squadra e sui risultati economici del Gruppo.

Le società calcistiche sono, inoltre, vincolate al rispetto di parametri economico-finanziari per la partecipazione alle competizioni sportive nazionali (campionato di Serie A) ed europee (tra cui, UEFA Champions League e UEFA Europa League).

Sono ammesse a partecipare alle competizioni UEFA le società calcistiche che, oltre ad avere conseguito il prescritto titolo sportivo, dimostrano di essere in possesso di una serie di requisiti di natura sportiva, legale, infrastrutturale, organizzativa ed economico-finanziaria, e che, pertanto, ottengano la concessione della c.d. “Licenza UEFA”. Il manuale delle Licenze UEFA incorpora anche le c.d. Financial Sustainability

Regulations di recente emanazione, basate su tre principi: “overdue payables”, al fine di tutelare i creditori e assicurare una maggiore solvibilità delle società calcistiche, “football earnings rule” per il raggiungimento del break-even nel medio periodo e “squad cost ratio”, per assicurare un migliore bilanciamento tra costi sostenuti e ricavi generati dai club.

In Italia la regolamentazione del “Financial Fair Play” prevede il rispetto di diversi parametri, tra i quali un indicatore di liquidità e un indicatore di raggiungimento del pareggio di bilancio. Per la stagione sportiva 2022/2023, la Società ha ottenuto la Licenza UEFA e la Licenza Nazionale per la disputa delle competizioni e si attende di rispettare anche nel futuro i parametri richiesti, compresi quelli previsti dal Settlement

Agreement siglato ad agosto 2022 con UEFA Club Financial Control Body (“CFCB”) (si veda al riguardo il paragrafo specifico “Fatti di rilievo avvenuti dopo il 30 giugno 2022).

Tuttavia, non si può escludere che tali parametri (o nuovi requisiti che potranno essere eventualmente proposti e approvati) possano in futuro non venire pienamente rispettati, ovvero che la loro soddisfazione comporti la necessità di reperire ulteriori mezzi finanziari. Qualora la Società non fosse in grado di rispettare i suddetti requisiti, la stessa potrebbe subire limitazioni gestionali, sanzioni amministrative o, nei

casi più gravi, non essere in grado di partecipare alle competizioni nazionali e/o europee con impatti negativi significativi sulla propria reputazione, nonché sulla situazione economica e finanziaria del Gruppo.

Per completezza, si segnala che in data 1° dicembre 2022, l’UEFA Control Financial Control Body, “facendo seguito alle asserite violazioni finanziarie che sono state recentemente rese pubbliche a seguito dei procedimenti avviati dalla Consob e dalla Procura della Repubblica di Torino”, ha avviato un procedimento volto alla verifica del rispetto delle UEFA Club Licensing and Financial Fair Play Regulations – Edizione

2018 (si veda al riguardo il paragrafo specifico “Fatti di rilievo avvenuti dopo il 30 giugno 2022”).

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