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L'amore oltre le sbarre, primo matrimonio gay nel carcere di Poggioreale – Il Riformista

“Coronato il loro sogno”

Redazione — 9 Febbraio 2023

L’amore oltre le sbarre, primo matrimonio gay nel carcere di Poggioreale

Carcere di Poggioreale. L’amore che supera i pregiudizi, le difficoltà, perfino le sbarre di ferro che imprigionano e lasciano fuori la speranza che ci sia ancora qualcosa per la quale vale la pena vivere. Siamo nelle celle di uno dei penitenziari più affollati e maltenuti d’Europa e qui un detenuto ha sposato il suo compagno. È la prima volta che succede. Uno dei coniugi è detenuto nel padiglione Salerno e così il matrimonio si è svolto in carcere. “Si tratta – sottolinea Arcigay in una nota – della prima unione civile all’interno di Poggioreale”.

Alla cerimonia, celebrata da un responsabile dell’ufficio di stato civile del Comune all’interno della sala Magistrati, ha presenziato la Direzione della casa circondariale assieme ad alcuni educatori della struttura. Tra gli invitati alle nozze anche Antonello Sannino, presidente di Antinoo Arcigay Napoli, Rosa Rubino e Pasquale Ferro (quest’ultimo anche in veste di testimone), volontari del progetto “Al di là del muro” – frutto di un protocollo di intesa tra l’associazione e la Casa Circondariale (insieme al Centro di Ateneo Sinapsi dell’Università Federico II di Napoli e Fondazione Genere Identità e Cultura) e che sarà esteso anche alla casa circondariale di Secondigliano – volto a creare un sostegno psicologico, legale, ma anche ludico-letterario, per detenuti omosessuali e transessuali nel carcere napoletano.

“Un momento significativo – sottolinea nella nota di Arcigay – È stata un’esperienza particolare veder coronare il sogno di G. e A. seppur in un contesto insolito come quello del carcere – afferma Rosa che, insieme a Pasquale e ai responsabili della struttura, ha contribuito all’organizzazione dell’evento – ma si è trattato anche di un momento importante e significativo nell’ambito del progetto che Antinoo Arcigay porta avanti già da alcuni anni all’interno della struttura”. Perché anche dietro le sbarre di un carcere infernale, perché malgrado tutte le difficoltà si spera sempre che qualcosa di straordinario possa accadere. Ed è accaduto.

Redazione

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