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Lazza a Sanremo 2023: «So già che mi guarderanno storto. I rapper? Non sono solo delinquenza e droga» – L'intervista

«C’è lo stereotipo che associa il rapper alla delinquenza, ai tatuaggi e alla droga, ed essere a Sanremo 2023 significa anche abbattere questo pregiudizio». Così Jacopo Lazzarini, in arte Lazza spiega a Open l’obiettivo che si pone con la sua partecipazione sul palco dell’Ariston. «So già che quando salirò mi guarderanno un po’ storto», aggiunge volendo precisare che a lui piace la propria immagine, ma trova che ancora molti non siano pronti al mondo e e all’estetica dei cantanti rap. Poche ore prima di salire sul palco riferisce che sta «cercando di essere un robot, così da non provare alcuna ansia». Classe ’94, l’artista ha già conquistato 42 dischi di Platino e 36 dischi d’Oro. A Sanremo gareggia con Cenere, scritta assieme a Davide Petrella. «Quando abbiamo ideato il brano, non pensavamo che sarebbe finito sul palco dell’Ariston», ammette il cantante milanese raccontando che ci sono poche cose che lo emozionano, e il brano scelto è una di queste.

Emma e Laura Marzadori rappresentano le mie due anime

Per la serata delle cover l’artista ha scelto Emma e il primo violino della Scala di Milano Laura Marzadori e insieme canteranno La fine. Le ha scelte perché rappresentano entrambe due lati del suo carattere. «Laura – racconta il cantante – è un po’ la mia parte angelica, che io canalizzo nel pianoforte e lei con il violino, mentre Emma è la voce forte, solo per l’attitudine potrebbe essere una rapper». Sono diversi i riferimenti musicali del cantante, da Kanye West – precisando che riconosce che alcune cose che ha dichiarato negli ultimi mesi sono «esagerate» – a Drake e Noyz. Ama i cantanti versatili e il suo obiettivo è essere così per riuscire a parlare a più realtà: dalla ragazza o ragazza che vuole ascoltare una canzone d’amore fino alle radio che prediligono brani come Panico.

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