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L’imbarazzo della Casa Bianca | Trovati altri documenti classificati negli uffici di Biden – Linkiesta.it

Un secondo blocco di documenti classificati è stato trovato in un altro ex ufficio del presidente americano Joe Biden. La scoperta sta facendo crescere l’imbarazzo della Casa Bianca. Con la portavoce, Karine Jean-Pierre, che insolitamente ha saltato le domande dei giornalisti nel briefing quotidiano, evitando più volte di rispondere sul caso. Il dipartimento della Giustizia sta indagando sui file, che sono stati immediatamente consegnati.

Il caso, rispetto ai trecento file riservati che Donald Trump si era portato a Mar-a-Lago, in Florida, di cui 18 top secret, è diverso. I documenti di Biden sono stati recuperati dai suoi legali e consegnati subito ai National Archives, gli Archivi di Stato. Ma resta il problema dei file classificati che stanno dove non dovrebbero stare.

Dopo mesi di accuse a Trump sulla gestione oscura di documenti di interesse nazionale, adesso tocca a Biden chiarire. La prima serie di dossier è stata trovata il 2 novembre nell’ex ufficio di Washington utilizzato dal 2017 al 2019 da Biden in qualità di professore onorario dell’Università della Pennsylvania. I file (una decina) riguardavano Iran, Regno Unito e Ucraina e risalgono al 2013 e al 2016, quando Biden era vicepresidente di Barack Obma. Il ritrovamento risaliva quindi a sei giorni prima delle elezioni di midterm, ma la notizia è stata data il 10 gennaio.

Dopo la scoperta, i legali sono andati alla ricerca di altri report, e li hanno trovati a quanto pare. Sul secondo ritrovamento, di cui ha dato notizia la Nbc, non sono stati forniti, al momento, dettagli. Ma i Repubblicani chiedono già un’inchiesta pubblica e la nomina di uno special counsel anche per Biden, dopo quello nominato dal ministro della Giustizia per riunire le indagini che riguardano Donald Trump, tra cui quella riguardante i trecento file, di cui molti top secret, che il tycoon aveva portato via dalla Casa Bianca per tenerli nel suo resort in Florida.

Biden aveva dichiarato martedì di essere rimasto «sorpreso» dalla scoperta dei primi dieci file, di non conoscerne i contenuti, e di essere disposto a «collaborare» con il dipartimento di Giustizia. Sulla seconda scoperta, non ha risposto.

La controversia arriva mentre il presidente democratico deve affrontare il controllo di una nuova maggioranza repubblicana alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti. «Ora che i Democratici non hanno più il governo del partito unico a Washington, la sorveglianza sta arrivano», ha detto mercoledì James Comer, il nuovo presidente del Comitato di sorveglianza della Camera. Il comitato sta avviando indagini sul presidente e sulla sua famiglia, inclusa una richiesta alla Casa Bianca di consegnare documenti e comunicazioni relativi ai file classificati.

La legge richiede che tutti i documenti della Casa Bianca, inclusi quelli classificati, siano consegnati agli archivi nazionali degli Stati Uniti dopo il periodo in cui un’amministrazione è in carica. La Casa Bianca ha affermato che gli avvocati di Biden hanno allertato gli archivi non appena hanno recuperato i materiali classificati e l’agenzia li ha recuperati la mattina successiva.

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