Due occhi che sorgono dal mare. È lo sguardo di Elodie a essere protagonista della nuova edizione di Calafuria, il vino rosato protagonista assoluto della cantina Tormaresca.
Da diversi anni la cantina pugliese lega il lancio dell’annata del Calafuria a un progetto quello delle etichette di artista che ha toccato diverse forme d’arte negli anni, dalla fotografia all’illustrazione. Mancava la musica ed eccola spuntare quest’anno sulla etichetta del Magnum di Calafuria attraverso gli occhi di Elodie.
Lo sguardo di Elodie è protagonista della nuova edizione di Calafuria, il vino rosato protagonista assoluto della cantina Tormaresca (Fonte Facebook)
«È lo sguardo di Elodie a essere protagonista della nuova edizione di Calafuria d’artista. Il progetto si completa con la presenza di un QR code sul vetro della Magnum dal quale è possibile ascoltare una playlist creata dall’artista italiana e ispirata al nostro rosé. Elegante, contemporanea, multietnica e con un legame speciale con il Salento, Elodie è una delle artiste italiane più ascoltate e riconosciute nel nostro panorama musicale, ed è la partner perfetta per celebrare questa annata di Calafuria» – spiega Vito Palumbo, manager di Tormaresca.
«Questa per Calafuria è un’annata straordinaria. Il rosa è più rosa – prosegue Palumbo – Quest’anno mantenere l’eccitante intensità di Calafuria voleva dire avere un colore più vivo, più rosa e non abbiamo esitato un secondo. Il nostro obiettivo, sempre, è produrre il miglior vino possibile. E lo diciamo noi che in Italia siamo stati i primi a pensare a un rosé pallido come quelli della Provenza, scatenando critiche prima e imitazioni poi. Siamo orgogliosi di quest’annata, di questo vino, e del lavoro svolto da tutti noi».
Tormaresca, cantina pugliese, rinsalda il suo legame con il territorio anche nel lancio della collaborazione con la cantante italiana che è stato presentata a Milano con un evento charity a Milano, al Portrait – nuovo progetto dei Ferragamo – a favore di Save the Olives, associazione che combatte il dilagare della Xylella Fastidiosa, un batterio presumibilmente arrivato dal Sud America, che porta all’essiccazione e alla morte degli ulivi: lo fa bloccando i vasi xilematici della pianta, ovvero le “vene” che alimentano l’albero con i nutrimenti necessari. Con i vasi ostruiti, l’albero lentamente secca e alla fine muore” si legge sul sito della onlus che ha lanciato il progetto Adotta un ulivo monumentale’ dove adottare significa salvare attraverso la tecnica dell’innesto. Per salvare un ulivo ci vogliono tre anni. E questo legame tra olio e vino, tra ulivi e vite, è stato scento da Tormaresca per esplicare al meglio il legame con il territorio, il Salento, flagellato dalla xylella.perchè è nel cuore del Salento, nella Masseria Maimè a San Pietro Vernotico che nasce Calafuria.
«La masseria si estende su una superficie di circa 500 ettari di cui 220 piantati a vite e 85 ad uliveto. Il cuore della tenuta è costituito dalla Cantina – spiega Vito Farella, manager di Tormaresca – Save The olives è un’iniziativa che prende forma da un’idea di Helen Mirren, la famosa attrice che ha una masseria nel Salento. E noi come Tormaresca, cerchiamo di dare una mano ad arginare questa situazione disatrosa che si sta espandendo sempre più verso il nord della Puglia».
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Alberto Lupini