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Lupi nel Roero: analisi genetiche in un centro Usa per l’esemplare investito a Baldissero d’Alba

Verranno inviati e campionati in un centro specializzato in analisi genetiche a Missoula, nel Montana (Usa), i campioni biologici prelevati

dall’esemplare di lupo che nella prima mattinata dello scorso 1° dicembre è stato investito e ucciso in regione Baroli a Baldissero d’Alba

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L’incidente è avvenuto lungo la Provinciale 10, nello stesso punto nel quale altri due esemplari erano stati trovati morti dopo altrettanti investimenti nell’ottobre 2020 e nel febbraio 2021.

“Il punto è esattamente lo stesso – conferma il dottor Giovanni Ercole, responsabile del Servizio Veterinario dell’Asl Cn2 –, segno che evidentemente il piccolo branco di cui è confermata la presenza in quella zona ha l’abitudine di attraversare in quel tratto di strada, lungo quella che è una provinciale molto trafficata. Oltre ai quei due episodi abbiamo in realtà registrato un altro caso, a poca distanza, un chilometro dopo, riguardante una femmina la cui salma è ora esposta al Museo Craveri di Bra”.



Particolarità dell’animale, il suo mantello melanico, completamente nero, cosa piuttosto rara, che sempre secondo il veterinario potrebbe essere una caratteristica individuale del soggetto o rispondere a un’ibridazione.

Gli stessi accertamenti disposti dall’autorità veterinarie (tra questi l’autopsia sulla salma dell’animale, che verrà compiuta in questi giorni presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino) saranno utili a identificare eventuali parentele con altri soggetti, offrendo anche risposte in merito agli spostamenti che questi animali stanno compiendo nella nostra provincia.

Difficile intanto dare riscontri rispetto ad altre segnalazioni che denunciavano la possibile presenza dell’animale in territorio di Alba, tra strada Occhetti e corso Cortemilia. “Non è la prima volta – dice a proposito il dottor Ercole – che si ipotizzano avvisamenti da quell’area, dove però è presente un cane cecoslovacco che ogni tanto viene lasciato libero di circolare in quelle campagne”.

Fondate è invece quella, in questo caso testimoniata da un video, che arriva dalla zona di Narzole. “E’ ormai provata – spiega ancora Giovanni Ercole – la presenza di esemplari insediati nella zona compresa tra il centro langarolo, Cherasco e Salmour, tanto che si parla ormai del ‘branco di Salmour’. In quell’area sono stati trovati diversi reperti come resti di selvatici uccisi e consumati. In alcuni casi facciamo anche lì dei tamponi sui luoghi delle predazioni, se non c’è inquinamento da altre specie, che in questo caso vengono analizzati dall’Istituto Zooprofilattico di Torino. Sono esami che servono a isolare il Dna e avere così conferma che si tratti effettivamente di lupi e non di altre specie di canidi”.

Su tutt’altro fronte il lavoro che in questi mesi vede il Servizio Veterinario della Cn2 impegnato a monitorare l’evoluzione sul territorio dell’epidemia di peste suina africana segnalata sulle colline al confine con la Liguria. “Siamo in una zona di controllo. E’ importante che chiunque dovesse abbattersi in una carcassa di cinghiale ne segnali la presenza ai nostri uffici, cosicché possiamo campionarla nei tempi più rapidi. E’ possibile farlo telefonando all’Asl al numero 0172/420.111”.

E. M.

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