Una boccata d’aria, per tornare a far “respirare” i pronto soccorso e i medici in trincea, ma anche il personale sulle ambulanze del 118. Il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge proposto dalla Giunta Cirio che consentirà di retribuire fino a 100 euro l’ora gli straordinari degli urgentisti in Piemonte.
Un provvedimento che, tramite un riconoscimento economico, ha come obiettivo quello di fermare l’emorragia di medici dal pubblico al privato e, al contempo, di avere più personale in corsia per alleggerire la pressione sui pronto soccorso piemontesi ormai al collasso, senza per forza dover ricorrere a medici delle cooperative. Gli aumenti, fino a un massimo di 100 euro (oggi sono 60), saranno corrisposti direttamente delle Asl.
Icardi: “Risposta d’emergenza, serve intervento nazionale. Pronti 4 milioni per infermieri e oss”
Che la situazione sia critica lo ha confermato anche l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi: “Riconosciamo la necessità di affrontare la tematica dei pronto soccorso, ma se oggi mancano i medici urgentisti, è perché decenni di formazione sono andati persi”. E la Regione, in piena emergenza, ha deciso di correre i ripari: “La legge di oggi ci serve per incentivare il personale medico, vogliamo premiare i nostri urgentisti economicamente e per riconoscere il loro lavoro. E poi – ha aggiunto Icardi – limitare il ricorso ai gettonisti”.
L’assessore ha inoltre affermato che giovedì prossimo è previsto un incontro con i sindacati per attribuire uno stanziamento anche a infermieri e OSS. Professionisti che “respirano la stessa aria dei medici“, quella del pronto soccorso. La Regione ha pronti 4 milioni di euro per premiare anche loro.
Anaao Assomed: “Bene, ma la misura venga estesa ad altre categorie”
Il provvedimento è stato accolto con favore anche dal sindacato Anaao Assomed Piemonte, che tramite la segretaria regionale Chiara Rivetti ha affermato: “Siamo soddisfatti per la decisione, che finalmente prevede una remunerazione degli urgentisti, per l’orario aggiuntivo, pari a quella dei medici delle coop”. L’auspicio è ora che il disegno di legge possa essere esteso alle altre categorie di sanitari, non solo agli urgentisti: “Non mancano solo urgentisti ma anche anestesisti, radiologi, pediatri, nefrologi, ortopedici. Anche in questi reparti si utilizzano le coop. Che la remunerazione dell’orario extra venga aumentata per tutti, laddove ci sono carenze e proposte per l’abbattimento delle liste d’attesa, che è un altro grande problema per tutti, medici e pazienti”. Al di là della fase emergenziale, il sindacato ha quindi chiesto che la misura sia temporanea e straordinaria: “L’obiettivo deve essere reintegrare gli organici, assumere”.
Il Consiglio d’accordo: un “sì” unanime (ma con qualche riserva)
La necessità di una legge che provi a invertire la situazione è ben chiara dalla concordia istituzionale che ha spinto tutto il Consiglio regionale a votare a favore del disegno di legge. Il provvedimento è infatti stato approvato con voti favorevoli. “Si tratta di una misura urgente e necessaria per dare una giusta retribuzione a chi si ritrova in trincea. Questa però non è una misura definitiva che cancellerà il problema delle cooperative, non stiamo aggiungendo altro personale” ha affermato Sarah Disabato (M5s). Favorevole ma dubbiosa Francesca Frediani (Gruppo misto – M4O Unione Popolare): “Servono interventi più strutturali, come un piano assunzioni per far sì che i pronto soccorso tornino a essere luoghi in cui si viene curati con la massima attenzione”.
Favorevole anche il voto del gruppo del Partito Democratico: “Tanti annunci, sembra che abbiate risolto tutto: urgenze, liste d’attesa. Si illudono i cittadini, con una politica di propaganda fatta sulla pelle di persone che non stanno bene“.
“Si guarda spesso indietro, ma ce n’è per tutti: l’amministrazione Chiamparino è uscita da un commissariamento in cui la Regione era entrata con un’altra amministrazione“, è l’accusa mossa dal consigliere Maurizio Marello, che ha invitato la Giunta e la maggioranza a lavorare sul presente e sul futuro, senza guardare al passato.
“La deriva nasce da lontano e ha portato i medici ad abbandonare gli ospedali perché non sono remunerati a dovere, al netto di una responsabilità crescente” è l’analisi di Alessandro Stecco (Lega). “E’ un riconoscimento che ci permetterà di recuperare il terreno perso e le liste d’attesa” ha poi aggiunto il collega capogruppo della Lega Alberto Preioni. Compatta la maggioranza sul disegno di legge: “Serve che la sanità rimanga pubblica, i contratti del privato sono più allettanti per i medici, la migrazione degli addetti è nota. Noi ci siamo adoperati per la stabilizzazione del personale sanitario, ma le esternalizzazioni sono un rischio: il ddl va nella giusta direzione, con Asl che potranno aumentare la tariffa da 60 a 100 euro l’ora per gli straordinari” ha affermato Paolo Bongioanni (Fratelli d’Italia).
Chi ha puntato il dito contro la gestione degli anni passati è invece Paolo Ruzzola (Forza Italia): “Tagli sconsiderati, ma abbiamo iniziato a invertire il trend: questo provvedimento è un segnale preciso che l’amministrazione dà: teniamo alla sanità pubblica, vero punto di riferimento“.
Mario Giaccone (Lista Monviso), pur votando favorevolmente, ha accusato la Giunta Cirio di agire in emergenza, senza programmare, mentre Silvio Magliano (Moderati) ha invitato a ragionare sui tanti concorsi andati deserti e sui medici che sempre di meno vogliono impegnarsi nel sistema sanitario pubblico.
Pronto soccorso pieni: il 78% dei casi sono bianchi o verdi
La sensazione è però che il provvedimento, per quanto necessario, non possa essere la panacea di tutti i mali. Gli accessi al pronto soccorso, in Piemonte, continuano a essere elevatissimi e molto spesso impropri, come affermato dallo stesso Icardi: “Il pronto soccorso oggi vede il 78% di codici verdi e bianchi: gli accessi impropri sono tantissimi, perché oggi il pronto soccorso risolve casi sociali“.