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Medicine, guerra in Africa tra Amazon e farmacie on line

Non solo Amazon vuole rivoluzionare il settore dei servizi sanitari, anche le farmacie africane stanno spostando online la vendita di medicinali, ma con un approccio diverso da quello del gigante dell’e-commerce. Fatti, numeri e commenti

Se Amazon ha recentemente lanciato il nuovo abbonamento RxPass per ricevere a casa le proprie medicine acquistate sul suo e-commerce, anche le farmacie online africane stanno stravolgendo il settore della vendita al dettaglio e, anzi, la loro strategia potrebbe addirittura essere più efficace di quella del colosso di Jeff Bezos per acquisire maggiori clienti.

NOMI E NUMERI DELLE FARMACIE ONLINE AFRICANE

Tra le farmacie online africane che hanno portato la vendita al dettaglio di quelle tradizionali nel mondo dell’e-commerce ci sono MyDawa, AddPharma e myMedicines. Queste, secondo Quartz, hanno fatto affluire “finanziamenti significativi, con MyDawa in testa con oltre 9 milioni di dollari raccolti finora” e “gli investitori sperano di sfruttare il 34% degli africani che sono utenti attivi di e-commerce”.

Ma oltre a celebrità come Bill Gates, anche gli investitori e le autorità di regolamentazione stanno prestando maggiore attenzione a queste startup.

Come scriveva Quartz lo scorso giugno, nel gennaio 2022 l’azienda ghanese mPharma ha annunciato un aumento di capitale e di debito di 35 milioni di dollari, il più grande mai effettuato da una startup africana nella catena di valore delle farmacie online. La nigeriana Remedial Health ha seguito l’esempio un mese dopo ottenendo un milione di dollari in finanziamenti di avviamento ed entrando a far parte del programma Y Combinator, un acceleratore di startup. DrugStoc, sempre con sede in Nigeria, lo scorso novembre ha raccolto 4,4 milioni di dollari da investitori tra cui la German Investment Corporation.

Secondo un rapporto del giugno 2022 pubblicato dalla società di consulenza Salient Advisory sullo stato dell’innovazione nella distribuzione dei prodotti sanitari in Africa (finanziato dalla Fondazione Bill & Melinda Gates), “il 36% di tutti i finanziamenti esterni raccolti da 83 aziende del settore in Nigeria, Ghana, Kenya e Uganda è avvenuto negli ultimi 12 mesi” e “più della metà (58%) dei finanziamenti in questo settore nell’ultimo anno è stata condotta da investitori africani, il che suggerisce che sta emergendo un bacino di denaro locale per guidare la crescita”.

COSA FANNO DI DIVERSO RISPETTO AD AMAZON

Amazon Pharmacy per massimizzare i profitti ha deciso di concentrarsi esclusivamente sui farmaci a lungo termine, senza considerare però tutte le esigenze dei potenziali clienti per ampliare la propria platea. Le farmacie online africane, invece, “hanno resistito alla discriminazione tra trattamenti urgenti a basso costo e farmaci di valore più elevato per le patologie croniche”.

Come ha detto a Quartz, Abimbola Adebakin, fondatore e Ceo di myMedicines: “Il nostro approccio è stato quello di colmare una lacuna per chiunque avesse bisogno di farmaci, e in Nigeria abbiamo un gran numero di esigenze per le patologie acute. È il frutto più alto, ma più necessario nei Paesi meno sviluppati”.

MyMedicines e altre farmacie online africane offrono entro poche ore farmaci urgenti come antibiotici, antivirali e antinfiammatori grazie alle opportunità di cooperazione con i distributori che hanno costruito e anche ai metodi a bassa tecnologia che rendono i loro servizi convenienti e istantanei. Per quanto riguarda la verifica delle prescrizioni, la maggior parte dei siti richiede il caricamento di una foto della prescrizione cartacea, con assistenza in diretta via WhatsApp per domande e risoluzione dei problemi.

L’idea è quella di fornire un servizio utile e indispensabile che mette al centro il paziente e motivi i clienti a provare questi rivenditori perché si tratta di una necessità.

COME EVITARE INTOPPI NELLA DISTRIBUZIONE

Inoltre, a differenza di Amazon, che non ha chiarito come intende competere con i giganti della distribuzione di farmaci, “gli operatori africani – scrive Quartz – hanno iniziato a suddividere la catena del valore, privilegiando la cooperazione rispetto alla concorrenza”.

Per Sinhue Noronha, Ceo di Africure Pharmaceuticals, uno dei maggiori operatori con siti di produzione e capacità di distribuzione in tutta l’Africa subsahariana, “l’e-pharmacy che ritira il nostro prodotto sta ritirando un prodotto registrato in quel Paese. E se il prodotto è fabbricato nel Paese, possono essere certi di un processo di supply chain completo e senza intoppi. Se si tratta di prodotti fabbricati in India o in Cina, ci sono problemi di consegna e di catena di approvvigionamento”.

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