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Nozze gay, la Chiesa d'Inghilterra apre a metà: le unioni saranno benedette, ma non celebrate – Secolo d'Italia


18 Gen 2023 18:38 – di Redazione

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I matrimoni gay possono essere benedetti, ma non celebrati come un sacramento. La Chiesa d’Inghilterra – guidata nominalmente dal re o dalla regina in carica – s’avvia a confermarlo. Anche a costo di alimentare la polemica in un Paese sempre più secolare (e meno cristiano). La posizione della Church of Engrand si colloca a metà strada fra quella più rigorosa della Chiesa cattolica e quella più liberal di altre Chiese riformate. Comunque sia, a ratificare la decisione sarà il sinodo generale già convocato per il mese prossimo. Ma l’indicazione è ormai chiara, suggellata dalla maggioranza dell’assemblea dei vescovi in un’ultima riunione dopo un approfondimento teologico e pastorale durato cinque anni.

L’arcivescovo Welby: «Diranno che è troppo e che è troppo poco»

L’orientamento resta quello di tenere il punto contro le sollecitazioni interne ed esterne – fra le ultime quella del vescovo “progressista” di Oxford – ad accettare una modifica radicale della dottrina tradizionale sul matrimonio cristiano come unione esclusiva «tra uomo e donna». L’assemblea, riunita sotto la presidenza dell’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, si è limitata dunque ad approvare una «raccomandazione» volta a consentire cerimonie in tono minore per le unioni di gay e lesbiche. Concessione parziale che però non allontana le critiche del movimento Lgbtq britannico e non impedisce ai fedeli anglicani omosessuali di definirla come «profondamente deludente».

Il matrimonio gay fu introdotto in Gb nel 2013

Ma c’è anche chi vede il bicchiere mezzo pieno. Per un anonimo vescovo “progressista” si tratta, infatti, comunque di «un primo passo» verso «un’evoluzione» che non è giunta «alla fine della strada». Per Welby, invece, la scelta della linea mediana riflette i diversi punti di vista interni alla Chiesa d’Inghilterra. «Non mi illudo in alcun modo sulla nostra proposta odierna, che ad alcuni apparirà troppo avanzata e ad altri neppure lontanamente sufficiente», ha soggiunto il primate di Canterbury. Il matrimonio gay (o paritario) è del resto un fatto ormai consolidato nell’ordinamento laico britannico. Ad introdurlo, nel 2013, fu infatti una legge dell’allora governo conservatore guidato da David Cameron.

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