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Perché lo yuan cinese conquista la francese Total, la Russia e non solo

Lo yuan cinese guadagna terreno nel mondo: è la valuta più diffusa in Russia, superando il dollaro; Total l’ha utilizzata per le transazioni sul Gnl e la Malaysia la vorrebbe al posto della moneta statunitense. Tutti i dettagli

Circa un anno dopo l’invasione dell’Ucraina e le sanzioni occidentali, la valuta più scambiata in Russia non è più il dollaro statunitense ma lo yuan, la moneta cinese.

LO YUAN SORPASSA IL DOLLARO IN RUSSIA

Lo scorso febbraio, infatti, lo yuan ha superato per la prima volta il dollaro nel volume degli scambi mensili, e a marzo la distanza tra le due valute si è allargata. Come scrive Bloomberg, che ha elaborato i dati, prima dell’invasione dell’Ucraina il volume degli scambi di yuan sul mercato russo era tutto sommato trascurabile.

LE SANZIONI E L’AVVICINAMENTO ALLA CINA

Il sorpasso della Cina sugli Stati Uniti è arrivato dopo l’inasprimento delle sanzioni alla Russia, che hanno colpito le poche banche del paese erano in grado di effettuare trasferimenti in dollaro o in un valute di paesi considerati “ostili” dal Cremlino (vale a dire, in sostanza, quelli che hanno imposto le sanzioni). Una delle banche russe che ha subìto di più la pressione delle autorità europee e statunitensi è stata Raiffeisen Bank International, la cui filiale russa è uno dei principali canali per i pagamenti internazionali nel paese.

Se però, da un lato, l’aggressione all’Ucraina ha compromesso i rapporti politici, economici e finanziari della Russia con l’Occidente, dall’altro ha permesso un approfondimento della relazione tra la Russia e la Cina: simbolo di questa “amicizia” (dietro alla quale si nasconde però un rapporto di forza nettamente sbilanciato verso Pechino) è stata la visita del presidente cinese Xi Jinping a Mosca, lo scorso marzo, la prima all’estero da quando è stato confermato per un terzo mandato.

– Leggi anche: Ecco come la Cina di Xi tiene in vita l’economia della Russia

IL CONFRONTO YUAN-DOLLARO

Nonostante l’approfondimento dei rapporti con la Cina, fino a febbraio 2023 la valuta americana è comunque rimasta la più popolare in Russia.

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I volumi di scambi mensili di dollari e yuan sulla borsa di Mosca. Grafico via Bloomberg.

LO YUAN CINESE È UN RISCHIO PER MOSCA?

La quota di yuan nelle riserve russe di valuta estera sta aumentando, e la moneta cinese si ritroverà quindi a svolgere un ruolo particolarmente importante nelle finanze di Mosca. Lo yuan è però una managed currency, una moneta gestita, il cui livello viene deciso da Pechino sulla base dei suoi interessi economici e politici. Di conseguenza, secondo l’analista di Reuters Pierre Briançon, “Mosca sta sprofondando in una relazione asimmetrica che limiterà la sua sovranità economica”.

Iskander Lutsko, analista per ITI London, ha spiegato a Bloomberg che “ora ci sono meno dollari sul mercato, poiché le entrate della Russia sono diminuite a causa del calo del prezzo del petrolio [da lunedì il prezzo ha ripreso a salire per effetto dei tagli dell’OPEC+, ndr] e della diminuzione delle esportazioni”. Allo stesso tempo, “le importazioni in Cina di materie prime dalla Russia sono aumentate del 29 per cento, anche se le esportazioni dalla Cina sono stagnanti”.

TOTAL ACQUISTA GNL… IN YUAN?

A marzo la società petrolifera francese TotalEnergies ha completato il suo primo pagamento in yuan alla compagnia cinese CNOOC per un carico di 65.000 tonnellate gas liquefatto importato dagli Emirati Arabi Uniti. La Cina enfatizza molto le transazioni energetiche basate sulla propria valuta, di cui vuole promuovere l’internazionalizzazione ai danni del dollaro.

Secondo alcuni analisti delle banche BNP Paribas e Credit Suisse, e secondo quelli di FXCM, una società che offre servizi di brokeraggio, c’è la possibilità che quest’anno e i prossimi una fetta rilevante del commercio energetico passi a basarsi sullo yuan (petroyuan, in gergo), anziché sul dollaro.

LA MALAYSIA VUOLE SMARCARSI DAL DOLLARO

C’è poi una parte d’Asia che vorrebbe emanciparsi dal dollaro, almeno in parte. Per la Malaysia, ad esempio, che è un’importatrice netta di beni alimentari, la forza della valuta statunitense è un problema.

Il primo ministro Anwar Ibrahim ha detto che “non c’è motivo perché la Malaysia continui a dipendere dal dollaro”, e ha proposto alla Cina di lavorare alla creazione di un Fondo monetario asiatico per ridurre la dipendenza dal dollaro e dal Fondo monetario internazionale (la cui sede centrale è a Washington).

Inoltre, la banca centrale malese sta lavorando a un meccanismo che permetta al commercio tra Kuala Lumpur e Pechino di basarsi sul ringgit e sullo yuan.

La Cina si è impegnata a investire 39 miliardi di dollari in Malaysia: tra i progetti c’è un polo automobilistico ad alta tecnologia guidato dalla casa malese Proton.

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