settimio gnisci

Posted By: giancarlo sibille 12 Gennaio 2023

SUSA – Pittori della Valsusa: in ricordo dell’amico Settimio Gnisci.

IL RICORDO DEL PITTORE SETTIMIO GNISCI

Nel primo anniversario della sua scomparsa lo ricordiamo, come sempre commossi, insieme a tutti gli amici ed artisti valsusini. Settimio Gnisci, classe ’31 e nativo di Fiumefreddo Bruzio (CS), ancor giovane partiva dal Sud per risalire alle sorgenti di una Patria che si chiamava Piemonte. Il treno lo scarrozzava lungo la dolce e aspra penisola per attingere alle sorgenti di un futuro migliore in cui credere e soprattutto dedicare tutta la vita al lavoro e alla famiglia, e per sgranare commosso gli occhi su questa Città dagli augusti Romani radicata nella sua ostinazione di sacrificio. E’ a Susa infatti che Gnisci si avvicina a questo mondo dove entra in contatto con opere di pittori valsusini nella sua gestione del colorificio di corso Inghilterra. Decoratore ed artista, aveva tenuto anche apprezzati corsi d’arte e pittura.

E proprio agli inizi degli anni settanta che Settimio Gnisci costituì il “Club Artistico – Susa”, con la finalità di proporre, senza fini di lucro, corsi indirizzati a coloro che volevano avvicinarsi o approfondire il Disegno e la Pittura. L’Associazione per svolgere le proprie iniziative si avvalse in modo prevalente dell’attività di volontariato prestato da esperti in particolari campi dell’insegnamento e della comunicazione visiva. I corsi per ragazzi ed adulti, con laboratori di grafica e pittura, sotto la direzione esperta di Settimio Gnisci, erano svolti dal team formato da Giancarlo Sibille docente di educazione artistica, Paolo Sibille pubblicitario e poi l’estroso Petrosino.

La creatività sul cavalletto ebbe momenti espositivi con  dipinti realizzati dai corsisti e giudicati e premiati da una giuria costituita da artisti noti come Ettore Olivero Pistoletto, il tutto in un contesto di un ambiente sereno ed accogliente nell’atelier allestito in via Palazzo di Città n° 14. Versatile e generoso, Gnisci trovò il suo focus anche nello sport come linguaggio espressivo – motorio, organizzando gare podistiche per coniugare divertimento, attività fisica e promozione del territorio.

LO STILE CREATIVO DELL’ARTISTA

Dalla conoscenza personale dell’autore e dalla lucida analisi dei motivi ispiratori del proprio linguaggio in termini artistici emergono chiaramente le caratteristiche salienti dei suoi dipinti. Fortemente attaccato ai valori della tradizione, incline a carpire i segreti del vero e dello spontaneo nelle sue composizioni con nature morte o spunti del paesaggio, della flora e della fauna, Settimio Gnisci si dedica ad un’espressione pittorica figurativa, conservando, nello stesso tempo, la capacità di personalizzare le sue tele attraverso una sincera adesione ai soggetti dipinti. L’esecuzione è caratterizzata da tratti disinvolti e da evidente scioltezza, attraverso cui l’autore riesce ad esprimere la piena acquisizione della pittura ad olio dando vita a rilucenti visioni.

LETTERA AL MIO PAPA’ SETTIMIO

Susa 20 gennaio 2022: “Caro papà ti scrivo per chiederti scusa di non essere presente ma tu sei scolpito nel mio cuore e nella mia mente. Le lacrime scendono lentamente dal viso e il pensiero intona ricordi indelebili. Hai pennellato di gioia e freschezza la mia vita e il tuo sorriso scandisce le mie ore. Penso al tuo volto papà quella prima ruga, vicino alla fronte, sembra che voglia ricordare le tue forti e grandi mani tese in segno di aiuto, verso la tua bambina, per sollevarla dalle ripetute cadute. Anche lei la seconda piega, tratteggia un canto. Intona la generosità di un uomo innamorato della sua famiglia. Una famiglia che ha sempre abbracciato con tenerezza e generosità. E … la più bella è proprio lei. Sììì!!! quella piccola, piccola curva vicino agli occhi vivaci ed intensi, quando sorride e volge lo sguardo amorevole e di comunione verso la mamma. Sai papà, è come camminare, con timido respiro, in poetici ricordi che segnano e raccontano un tempo passato che viene armonizzato dalla fortezza del momento. Fortezza dettata dall’esperienza vissuta. Papà ti ricordo come un direttore d’orchestra, dal profumo intenso che sa di antico, ameno, come una lenta canzone dal passo pensoso. L’amore è libertà. Ricorda solo quando è condotta da Dio la storia è maestra di vita. Grazie papà di questa “tavolozza di colori” per la mia vita. tua figlia Antonietta”.

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