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Reddito di cittadinanza, la destra pensa ad un nuovo taglio (con l'aiuto del Terzo Polo): stop al sussidio dopo 6 mesi e a chi ha meno di 40 anni – Il Riformista

Gli emendamenti per fare cassa sulla Manovra

Carmine Di Niro — 15 Dicembre 2022

Reddito di cittadinanza, la destra pensa ad un nuovo taglio (con l’aiuto del Terzo Polo): stop al sussidio dopo 6 mesi e a chi ha meno di 40 anni

Soccorso renziano-calendiano ai tentativi della maggioranza di Meloni di trovare risorse aggiuntive per finanziare le misure della manovra economica? È lo scenario che sembra aprirsi, in particolare con la possibilità di una ulteriore stretta sul Reddito di cittadinanza, ormai ‘spolpato’ e prossimo all’abolizione.

Come sottolinea infatti l’Agi, la maggioranza di destra sta valutando l’ennesimo taglio al Rdc con la rimozione dalla platea di beneficiari degli under 40.

Una richiesta in tal senso arriva da Italia Viva, il partito di Matteo Renzi, tramite un emendamento. Non è l’unica novità possibile per il provvedimento istituito dal primo governo di Giuseppe Conte, quello giallo-verde con 5 Stelle e Lega.

Noi Moderati, il partitino di Maurizio Lupi quarta gamba centrista della maggioranza, chiederebbe invece tramite un suo emendamento il taglio del sussidio dopo 6 mesi anziché dopo 8 come previsto attualmente dalla legge di bilancio.

Tagli che nell’ottica della presidente del Consiglio Giorgia Meloni sono necessari per dare il ‘contentino’ a tutti gli alleati. Forza Italia, ad esempio, ha già fatto sapere di ritenere “imprescindibile”, parola del capogruppo in Bilancio Roberto Pella, l’aumento a 600 euro delle pensioni minime per gli over 75, vero cavallo di battaglia di Silvio Berlusconi.

Il tempo però per Meloni e soci stringe, mentre il confronto resta piuttosto agitato. Se da una parte la collaborazione con la parte più dialogante dell’opposizione continua, è il caso appunto di Azione e Italia Viva, con la restante parte i rapporti restano critici.

Colpa anche dell’”incidente” avvenuto ieri, quando il centrodestra ha rotto l’etichetta parlamentare non presentandosi in commissione Bilancio per discutere proprio della manovra.

Il Partito Democratico, insieme a Movimento 5 Stelle e Sinistra-Verdi, hanno occupato la presidenza per protesta, costringendo poi la maggioranza a scusarsi. “Trancassini ha detto che non bisogna girarci attorno – ha raccontato Marco Grimaldi, capogruppo di Avs in commissione – è successa una cosa che non deve succedere, e quando si fanno degli errori vanno riconosciuti“.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia

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