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Siccità, l’ok del Governo alla cabina di regia: ecco tutte le misure contro la crisi idrica

Decreto

Approvato il decreto Siccità per contrastare la mancanza di acqua in Italia. La cabina di regia sarà presieduta dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Sarà nominato anche un commissario straordinario

Siccità, l’ok del Governo alla cabina di regia: ecco tutte le misure contro la crisi idrica

Approvato il decreto Siccità per contrastare la mancanza di acqua in Italia. La cabina di regia sarà presieduta dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Sarà nominato anche un commissario straordinario

Via libera dal Consiglio dei Ministri al Decreto siccità e allo schema di decreto legislativo per completare la rete transeuropea dei trasporti (la misura era stata annunciata il 1° marzo). Lo confermano fonti del Mit, come riporta Italpress. Snellimento delle procedure autorizzative e iter più veloci per la realizzazione delle infrastrutture idriche e per la sicurezza e la gestione degli invasi. Dopo l’approvazione del Codice degli appalti, che garantisce un’Italia più efficiente e competitiva, sbloccando cantieri e opere, il Governo punta a semplificare anche in una materia di particolare rilievo per l’economia italiana: il settore idrico. Il decreto legge, approvato in Consiglio dei ministri, su proposta del vicepremier e ministro Matteo Salvini, prevede, tra l’altro, la nascita della Cabina di regia, incardinata presso la presidenza del Consiglio dei ministri e presieduta, per delega, dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica. Soddisfatte le associazioni di categoria da Confagricoltura a Cia-Agricoltori Italiani a Fai-Cisl, da Coldiretti a Federvini.

Siccità l’ok del Governo alla cabina di regia: ecco tutte le misure contro la crisi idrica

Il governo Meloni ha approvato il decreto Siccità per contrastare la mancanza di acqua in Italia

Misure chiave e semplificazione

Misure chiave che renderanno l’azione del Governo e delle Regioni massimamente efficace e più coordinata. Mediante l’applicazione delle semplificazioni previste per gli investimenti pubblici finanziati con fondi nazionali ed europei, si promuoverà una rimodulazione delle risorse per il settore, con l’intento di promuovere la realizzazione degli interventi più urgenti e di rapida attuazione. Semplificazioni anche per le attività di riutilizzo delle acque reflue depurate, sino al 31 dicembre 2023, e per la realizzazione di impianti di desalinizzazione. Alle opere ritenute urgenti per il contrasto della crisi idrica si applicheranno procedure semplificate e si ridurranno i tempi per le attività di verifica dell’impatto ambientale. Entro il 30 settembre 2023, le Regioni potranno intervenire per mettere in efficienza gli invasi esistenti, in particolare attraverso le attività di manutenzione da fanghi e sedimenti.

Il ruolo del commissario straordinario

Il Commissario straordinario, in carica fino al 31 dicembre 2023, e prorogabile di un anno, interverrà, invece, con poteri sostitutivi in caso di inerzia o ritardo nella realizzazione degli interventi e sulla gestione delle risorse idriche. Su delega del presidente del Consiglio dei ministri, poi, potrà intervenire adottando, in via sostitutiva, gli atti o i provvedimenti o, se necessario, dando esecuzione ai progetti. Gli Osservatori distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici e per il contrasto ai fenomeni di scarsità idrica, istituiti presso ciascuna Autorità di bacino distrettuale, monitoreranno il corretto utilizzo delle risorse.

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La premier Giorgia Meloni

Meloni: Affrontiamo il problema

«Da circa 20 anni l’Italia è vittima di un problema ciclico legato alla siccità – ha detto la premier Giorgia Meloni in videomessaggio su Facebook – Nessun governo aveva scelto di affrontarlo in modo strutturale fino ad ora. Noi scegliamo di farlo prima che diventi un’emergenza e lo facciamo mettendo in rete in una cabina di regia tutti i vari livelli istituzionali che si occupano di questa materia e semplificando le procedure per alcune opere che sono importanti subito: dal tema della capienza degli invasi fino al riutilizzo delle acque reflue. Vogliamo affrontare un problema che rischia di impattare pesantemente sul nostro territorio e sui nostri agricoltori».

Confagricoltura: Soddisfazione per la linea assunta dal Governo

Confagricoltura esprime piena soddisfazione per i risultati ottenuti nel Decreto Siccità. In primo luogo, la Confederazione esprime soddisfazione per l’articolato volto a ben delineare gli ambiti di intervento della Cabina di regia già operativa sul tema e della figura del Commissario straordinario. Particolare apprezzamento per la misura volta al riutilizzo delle acque reflue depurate ad uso irriguo attraverso il rilascio di un provvedimento autorizzatorio unico, un intervento fortemente auspicato da Confagricoltura. Le procedure semplificate per la realizzazione di infrastrutture idriche, tra cui i progetti di desalinizzazione, e per la realizzazione di invasi aziendali per gli imprenditori agricoli sono concreti manifesti di un iniziale impegno da parte del Governo in carica di cercare di risolvere le future carenze di approvvigionamento della risorsa blu. Un segno di ulteriore sensibilità del Governo emerge altresì dall’istituzione degli Osservatori distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici e per il contrasto dei fenomeni di scarsità idrica presso ciascuna Autorità di bacino distrettuale. Questi organismi saranno determinanti per la raccolta, l’aggiornamento e la diffusione dei dati relativi alla disponibilità e all’utilizzo della risorsa idrica nel distretto idrografico di riferimento.

Cia: Provvedimento che mette in sicurezza Made in Italy

Dello stesso parere Cia-Agricoltori Italiani che accoglie con grande soddisfazione l’emanazione di un decreto legge e la nomina di un super commissario in risposta alla grave crisi idrica che ha flagellato l’agricoltura italiana in questi ultimi anni. Da tempo, infatti, Cia sollecitava un’azione decisa da parte del Governo rispetto all’emergenza siccità e questo provvedimento va nella giusta direzione di un approccio veloce, mirato e concreto che ha per obiettivo un’agricoltura più resistente ai cambiamenti climatici e un’infrastruttura irrigua paragonabile a quella dei principali competitor a livello europeo.

In merito alla figura del commissario straordinario, per Cia è importante aver individuato una figura che abbia poteri esecutivi rispetto a quanto viene definito dalla cabina di regia e che possa agire nello specifico sulle aree territoriali a rischio elevato, sbloccando gli interventi di breve periodo. Cia esprime, inoltre, soddisfazione per l’inserimento del decreto di interventi che vanno nella direzione di quanto l’organizzazione aveva già sollecitato nell’ultima IX Conferenza economica. Nello specifico, un piano infrastrutturale di piccoli laghetti e invasi da affiancare alle azioni già previste con il Pnrr con una procedura semplificata per le autorizzazioni, l’aumento della capacità delle dighe attraverso procedure di sghiaiamento, il riutilizzo a uso agricolo delle acque reflue depurate e l’introduzione di nuovi e più potenti dissalatori. Per Cia, il dl siccità è un provvedimento essenziale per affrontare una siccità ormai strutturale, con il 45% di neve in meno sulle Alpi, rispetto al 2022, e invasi che, attualmente, non riescono a trattenere non più dell’11% di acqua, quando servirebbe arrivare almeno al 30.

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Con la siccità a rischio il Made in Italy

Rota (Fai-Cisl): Ora serve una vera politica degli invasi

«Con il Decreto Siccità auspichiamo si passi oltre gli interventi sporadici per affrontare davvero in chiave strutturale il fenomeno, che impatta drasticamente sulla nostra agricoltura e non solo – scrive sulla pagina Facebook della Fai-Cisl il segretario generale Onofrio RotaPositiva l’attenzione riservata alle infrastrutture idriche, con lo snellimento delle procedure autorizzative per la loro realizzazione e per la sicurezza e gestione degli invasi. Ora per dare gambe a questi obiettivi siano coinvolti i consorzi di bonifica e si rilanci l’intero comparto, che in alcuni territori versa in condizioni critiche, con stipendi non retribuiti anche da oltre sei mesi: una contraddizione non più tollerabile. In Italia solo l’11% delle acque piovane viene raccolto, mentre il resto finisce in mare. Va disperso il 30% delle risorse idriche, mentre gli altri Paesi europei si fermano al massimo all’8%. Quello che serve è una vera politica degli invasi, che faccia leva anche sugli 880 milioni previsti dal Pnrr per le infrastrutture idriche per aumentare le superfici irrigabili, garantire adeguate forniture, valorizzare la produzione di energia solare con pannelli galleggianti, senza mangiare altro suolo agricolo. Per questi obiettivi, la cabina di regia prevista dal Decreto dovrà tenere conto dei necessari investimenti da dedicare anche al capitale umano, alle competenze, alla conoscenza delle nuove tecnologie: per questo sarà importante che le parti sociali siano coinvolte, se si vuole un concreto cambio di passo nel contrasto ai cambiamenti climatici».

Pallini Federvini: Finalmente qualcosa si muove

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La presidente di Federvini, Micaela Pallini

«Finalmente qualcosa si muove» è il commento della presidente di Federvini, Micaela Pallini che aggiunge «Abbiamo raccolto da tanti associati le grida di aiuto perché anche in regioni tradizionalmente senza problemi per mesi non ha piovuto e non sono stati previsti strumenti compensativi. In molte zone quindi c’è rischio serio di compromettere il raccolto. Dopo un 2022 caratterizzato da scarse precipitazioni e un inverno povero di neve, il 2023 si annuncia complicato anche per il settore vitivinicolo, che da solo vale 13 miliardi di fatturato, di cui 8 miliardi da export. Abbiamo rappresentato la gravità della situazione ai molti esponenti del Governo in occasione del Vinitaly e ricevuto rassicurazioni di un pronto intervento, di cui ieri abbiamo avuto il primo positivo riscontro. Vengono finalmente adottate misure capaci di rendere più efficace l’azione del Governo e delle Regioni dando la priorità alla realizzazione degli interventi più urgenti e di rapida attuazione. Anche le semplificazioni per la costruzione di invasi per trattenere le acque piovane, le attività di riutilizzo delle acque reflue depurate e per la realizzazione di impianti di desalinizzazione sono salutate dal nostro mondo come utili se non addirittura indispensabili. Inoltre, la nomina di un Commissario straordinario, dotato di poteri sostitutivi consentirà interventi qualora si verificassero ritardi nella realizzazione: i nostri vigneti non possono attendere i tempi lunghi, e a volte addirittura i tempi morti, della burocrazia».

Prandini (Coldiretti): Necessario creare una rete di piccoli invasi diffusi 

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Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini

Soddisfatta anche la Coldiretti. «Con i cambiamenti climatici che hanno tagliato di 1/3 le precipitazioni a livello nazionale, gli agricoltori italiani sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma l’acqua è essenziale per mantenere sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare» afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che «è necessario creare una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio al fine di conservare l’acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura». 

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