Dopo gli attacchi russi di ieri con droni kamikaze, a Odessa sta tornando la luce. Lo annuncia su Telegram il portavoce dell’amministrazione miliare della regione, Sergey Bratchuk, parlando del ripristino dell’elettricità nell’area. Lo stesso Bratchuk ha specificato che nelle prossime ore si stabilizzerà anche la situazione dell’approvvigionamento idrico. Ma, puntualizza, è ancora presto per abbassare la guardia: nella regione continuano i black out di emergenza, avvertendo i cittadini della minaccia di nuovi attacchi russi. Ieri il presidente Zelensky, nel suo video messaggio serale, aveva rivolto un pensiero alla città bombardata, dicendo che «la situazione nella regione di Odessa è molto difficile. La città e altre località del distretto sono al buio: più di un milione e mezzo di persone nella regione sono senza elettricità. Solo le infrastrutture critiche sono collegate, per quanto è possibile fornire corrente». Si era parlato di due o tre mesi per riparare il sistema elettrico danneggiato dai droni lanciati dall’esercito russo. «Se si ha l’opportunità di lasciare temporaneamente la città e le zone rimaste senza corrente, allora vale la pena farlo», aveva consigliato ai residenti il Dipartimento dei sistemi energetici della regione. Secondo quanto dichiarato da Zelensky, la Norvegia ha stanziato 100 milioni di dollari per ripristinare il sistema energetico colpito.
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