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Festeggiati a Premosello i 100 anni della staffetta partigiana Ida Fovanna

Grande festa l’8 dicembre a Villa Chiovenda per i cento anni della staffetta partigiana Ida Fovanna.

Nella sala, affollata di familiari, amici, autorità, associazioni e gruppi di volontariato, erano presenti i sindaci di Vogogna, Marco Stefanetta; di Premosello, Elio Fovanna, nipote della festeggiata; il senatore Enrico Borghi; Elena Mastretta, direttrice scientifica dell’ISRN (Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea); Emanuele Rossi, presidente del Museo della Resistenza “Alfredo Di Dio” di Ornavasso; Giorgio Danini vicepresidente dell’ISRN e della Casa della Resistenza di Fondotoce; Franco Chiodi presidente dell’ANPI provinciale; Margherita Zucchi rappresentante della FIVL e curatrice del Museo di Ornavasso; un folto gruppo della Croce Rossa Italiana e del Gruppo Alpini; le donne del Parco Nazionale Val Grande. Ha inviato i saluti Rossella Pace, segretaria della Fondazione Matteotti di Roma. Ha presentato la cerimonia Adriano Luciano, presidente dell’ANPI di Premosello Chiovenda e dell’Associazione Libera.

Offerti alla festeggiata una targa ricordo e un attestato di riconoscenza.

Il tema dell’incontro è stato quello delle donne nella Resistenza. Margherita Zucchi ha ricordato che le memorie di Ida sono state raccolte da Paola Giacoletti in ‘Testimonianze di Resistenza – interviste e scritti sulla guerra di liberazione nel Verbano Cusio Ossola’. Nata a Premosello il 29 novembre 1922, Ida è stata staffetta partigiana nella Divisione Valdossola, guidata da Dionigi Superti: raccoglieva in paese i pochi generi alimentari che poteva trovare in tempo di guerra, quali farina da polenta, riso, pane quando c’era, un po’ di salame o di formaggio, per farli avere ai partigiani della Valgrande. Il suo punto di riferimento era la cugina Sandra Varetta a Colloro; qui arrivava anche la posta da e per i partigiani e Ida la prendeva per recapitarla non solo a Premosello, ma anche in località più lontane come Cossogno e Miazzina, superando la distanza in bicicletta e a piedi. Qualche volta la missione di staffetta la portò fino a Milano dai familiari di alcuni giovani in montagna. Nel suo ruolo Ida era protagonista degli eventi del 1943/ ‘44/ ’45 che vedono fin dai primi tempi dopo l’8 settembre 1943 i giovani antifascisti, militari e civili, impegnati nell’organizzare gruppi armati.

Con Ida, la curatrice del Museo di Ornavasso ha ricordato altre donne che fecero la Resistenza: Maria Giulia Cardini, Giannina Ottolini, Gisella Floreanini, Ester Maimeri, Andreina De Nicolò, Elsa Oliva, Teresa Binda.

Enrico Borghi ha ricordato Tina Anselmi, staffetta come Ida, quando giovanissima studentessa fu obbligata ad assistere a Castelfranco Veneto all’impiccagione di alcuni partigiani; Elena Mastretta ha parlato di Lidia Menapace divenuta staffetta partigiana dal momento dell’allontanamento dalla scuola della sua amica ebrea, per l’applicazione delle leggi razziali; Giorgio Danini ha ricordato Maria Peron crocerossina e infermiera in Valgrande, alla sua capacità di medico chirurgo si deve la salvezza di molti partigiani feriti; Adriano Luciano ha citao Tina Merlin che era staffetta nel bellunese che dopo la guerra lottò per dimostrare la pericolosità della diga del Vajont.

La cerimonia si è chiusa con un corale ringraziamento ad Ida: “Grazie Ida per essere ancora tra noi a ricordarci il prezzo della libertà, dono per noi prezioso, e il dovere di coltivarla di difenderla nei momenti difficili attraverso il pensiero e l’azione”.

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