il-video-della-sparatoria-apre-il-dibattimento-nel-processo-al-gioielliere-di-grinzane

Il video della sparatoria apre il dibattimento nel processo al gioielliere di Grinzane

Saranno quelli dell’accusa i primi testimoni chiamati a deporre nell’udienza che domani, mercoledì 21 dicembre, aprirà di fatto la fase dibattimentale nel processo a carico del gioielliere di Gallo Grinzane Mario Roggero, rinviato a giudizio nel luglio scorso con le pesanti accuse di duplice omicidio volontario (possibile pena da 21 a 30 anni, salvo attenuanti), tentato omicidio (da 7 a 14 anni) e porto abusivo di arma da sparo (fino a 18 mesi), per quanto accaduto a seguito della rapina da lui subita insieme ai suoi familiari nel suo negozio di Gallo d’Alba il 28 luglio 2021.

Lo faranno di fronte alla giuria popolare della Corte d’Assise riunita nel palazzo di giustizia astigiano per una seduta che avrà inizio alle ore 9,15 per proseguire lungo tutta la giornata, sino a pomeriggio inoltrato.

Toccherà al presidente della corte, il giudice Alberto Giannone, decidere se aprire l’udienza disponendo a favore delle parti e dei sei togati della giuria popolare chiamati a giudicare il commerciante – che aveva regolarmente presenziato alla prima udienza del 30 settembre scorso – la visione del video col quale l’informatico forense Giuseppe Dezzani, tra i consulenti tecnici dell’accusa, ha raccolto e montato le riprese della video sorveglianza raccolte subito dopo i fatti dagli inquirenti coordinati dal sostituto procuratore Davide Greco, ora pubblico ministero nel processo.

Immagini immortalate dalle telecamere interna ed esterna al negozio di Roggero, ma anche da quella a servizio dell’ufficio postale presente al civico 30 di via Garibaldi, sull’altro lato della strada divenuta teatro della sparatoria che ebbe come vittime il rapinatore braidese Andrea Spinelli, 44 anni, e il suo sodale torinese Giuseppe Mazzarino, 68.

Riprese che l’attuale legale del gioielliere, ora difeso dall’avvocato emiliano Dario Bolognesi, come anche quelli delle 14 parti civili ammesse nel procedimento (sono i parenti e congiunti dei due rapinatori uccisi, ma anche Alessandro Modica, l’unico superstite del terzetto di rapinatori, che sta scontando in carcere a La Spezia la pena a 4 anni e 10 mesi patteggiata nell’udienza preliminare tenuta proprio un anno fa, il 22 dicembre scorso) hanno già potuto visionare in precedenti passaggi processuali e che per gli avvocati di queste ultime – come Marino Careglio, che insieme alla collega Giulia Elena Mondino patrocina la famiglia di Spinelli – sarebbero sufficienti a “dimostrare che la legittima difesa non c’entra nulla con l’azione messa in atto dal commerciante”.

Nella lista dei teste dell’accusa figura poi il luogotenente carica speciale dei Carabinieri Paolo Cavelli, comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile (Norm) della Compagnia di Alba: l’ufficiale che ha condotto in prima persona le indagini sulla rapina del 28 aprile 2021 e sul suo tragico epilogo.

Insieme a lui il Pm Greco chiamerà a deporre altri due militari dell’Arma, cercando elementi utili a interpretare i fatti anche relativamente alla precedente rapina subita da Roggero nel 2015 come pure in relazione ai fatti per i quali, dieci anni prima, nel 2005, il commerciante aveva patteggiato una pena per lesioni e minaccia grave – a evidenziarlo sempre i legali di parte civile (

leggi qui

) – per essersi “introdotto nottetempo e armato di pistola nella casa di quello che al tempo era il fidanzato di una delle figlie”, allora con l’intenzione di chiarire un non meglio precisato dissidio.

Evidentemente utile alla necessità di stabilirne il profilo psichiatrico l’audizione di due medici di famiglia del 68enne commerciante, anch’essi annoverati tra i testimoni dell’accusa nel corso di un’udienza che, come consuetudine in sede di corte d’assise, proseguirà sino a pomeriggio inoltrato, prima che il processo venga aggiornato agli appuntamenti mensili già messi in calendario da qui al luglio prossimo, quando è attesa la sentenza.

Related Posts

Lascia un commento