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A Camo un albero di Natale alto sei metri lavorato interamente all’uncinetto

Natalino. Quale nome più adatto per il simpatico pino che dalla giornata di ieri, domenica 11 novembre, fa bella mostra di sé a Camo, piccolo centro sulle colline della Valle Belbo?

Alto sei metri per una circonferenza alla base di 8, quello che svetta al fianco della chiesa parrocchiale della frazione di Santo Stefano Belbo è in realtà un esemplare unico nel suo genere. Non è stato infatti piantato, ma realizzato totalmente all’uncinetto da cinque residenti e installato con l’aiuto di un gruppo di volenterosi aiutanti.

A immaginarlo, prima ancora che questa simpatica idea natalizia prendesse forma, è stata Marina, appassionata di lavoro all’uncinetto, alla cui creatività si deve l’iniziativa di creare questa piccola, grande opera d’arte per gli abitanti del borgo e non solo.

Marina ne parla con Giovanna, Ivana, Maria e Sara, amiche che con lei condividono la passione per l’uncinetto e che subito accolgono la proposta di mettersi all’opera. Insieme danno vita al gruppo delle “uncinettine“.

L’idea viene proposta alla Pro loco, che subito appoggia l’iniziativa. Da quel momento le “uncinettine” iniziano a dare vita all’albero mescolando tra loro passione, fantasia, pazienza e lana di colori diversi.

Confezionano qualcosa come 535 piastrelle quadrate, ognuna di 20 centimetri per 20, e insieme quattro scritte augurali al filet: il nostro “Buon Natale“, lo spagnolo “Feliz Navidad“, il francese “Joyeux Noel” e il croato “Sretan Bozic“. Se unite in un’unica striscia, le piastrelle supererebbe i 100 metri di lunghezza.

Decidono poi di dare un ulteriore tocco di unicità all’albero e di realizzare un berrettino rosso sormontato da un grande pon-pon, del peso di 2 chilogrammi, creato mescolando i fili di vari colori avanzati dalla lavorazione dei quadrotti, e per animarlo di mettere anche occhi e naso, insieme a due lunghe braccia.

Il lavoro però non è finito, va assemblato. Ed è così che alle “uncinettine” si affiancano Antonietta, Cinzia ed Elisa, che si ritrovano nei pomeriggi per unire quanto fino ad allora creato.  

All’albero serve ancora una struttura che lo sorregga. Ed è così che al gruppo si aggiungono Beppe, Mauro e Mario, che lavorano per costruirla.

Il grande lavoro in lana viene assemblato alla struttura dal gruppo con l’aiuto di Alessandro, Beppe, Francesco, Gianni, Marco, Mario e Mauro.

Ed ecco pronto Natalino: amore, passione, dedizione, fantasia, determinazione, creatività, condivisione, e risate che, abilmente mescolate, vogliono portare a tutti un augurio di un sereno Natale e di un 2023 di unione e amore. “Cosa aspettate a venirmi a trovare?”, dice Natalino per bocca delle sue madrine. “Così vedrete quanto sono bello!”.

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